ESPRIMERE, TRASMETTERE, COMUNICARE -Riflessioni e consigli-, di Furio Durando

Das Ende glaubt uns den Anfang (Paul Celan, Das Nichts, vv. 5-6) Rem tene, verba sequentur non ha più senso. Ventidue secoli dopo la massima catoniana vediamo infatti ogni giorno più spesso e più numerosi gli esseri umani annaspare nell’urgenza di esprimere, trasmettere, comunicare contenuti (res) che non trovano forma di verba. Un’afasia di ritorno… Continue Reading


“Una storia quasi solo d’amore” di Paolo Di Paolo (Feltrinelli, 2016), letto da Marco Onofrio

Che Paolo Di Paolo non sia “narratore puro” ma acutissimo poeta della prosa, dotato di respiro saggistico e filosofico, lo si era capito fin dalle prime prove. La sua scrittura nitida, visiva, di precisione “chirurgica”, eredita – su basi classiche – i cristalli di Italo Calvino e soprattutto di Enzo Siciliano, ma li inzuppa nel… Continue Reading


Cinque poesie di Maurizio Manzo da “Rizomi e altre gramigne”, Editrice Zona – 2016

La poesia di Maurizio Manzo è solo apparentemente prosastica. Egli è molto attento al ritmo e al metro. Ed infatti i quadri di Rizomi (radici) sono metricamente molto rigorosi, ciascuno di cinque versi, due endecasillabi uniti. Lo stesso autore definisce chiusa questa struttura. Contornata, infatti, quasi fosse un’inquadratura, uno story-board che recupera una metrica antica… Continue Reading


Giovenale (VI Satira), Anticum et vetus est alienum, Postume, lectum concutere, trad. di Corrado Calabrò

Le 16 satire di Decimo Giunio Giovenale furono pubblicate con molta probabilità dopo l’ascesa al trono di Traiano (98 d.C.). Furono divise in cinque libri diffusi l’uno indipendentemente dall’altro in periodi successivi. Il I libro contiene cinque satire, il II il lungo componimento contro le donne; il III e il IV tre carmi, il V… Continue Reading


“La ferita del possibile” di Sabino Caronia, letto da Marco Onofrio

Come la critica letteraria autentica non è citazionismo ma dialogo profondo con i testi, così, allo stesso modo, la poesia non può risolversi nella dimensione intertestuale dei calchi, degli echi, delle riscritture, perché altrimenti sarebbe soltanto “letteratura”. Perciò qui, parlando del suo nuovo libro di poesia (La ferita del possibile, Soveria Mannelli, Iride Rubettino, 2016,… Continue Reading