Sognare che si possa andare oltre, anche dopo aver inciso l’attimo, l’ottima posizione di un’intima condizione vera e necessaria, suggestiva e confusa, severa perchè effimera, è la certezza assoluta del datore d’arte, di colui che dalla lettura visiva apre pagine all’essenza e all’esistenza stessa dell’arte e della sua comunicazione. L'”obiettivo” di Fusco è supremo, è… Continue Reading
Zbigniev Herbert “La mia musica” Inedito trad Donata De Bartolomeo
La mia musica diventava sempre più cupa Un uccello morto cadde da un ramo. Un corvo batté il becco sul vetro della finestra. La mia musica diventava sempre più cupa. Il violino prendeva fuoco dall’archetto. «Per oggi basta», mi ha detto, «dovrebbe esercitarsi di più». L’orologio riprese a camminare. La tigre sorrideva. «Naturalmente», farfugliai in… Continue Reading
Zbigniev Herbert “Orologio rosso” Inedito trad. Donata De Bartolomeo
Orologio rosso. Le lancette indicano le due direzioni del tempo. Ieri soffiava il vento del nord. Un vento che avevo già incontrato. «Buongiorno Maestà». Lentamente la porta si è aperta. Ho avvertito il fruscio serico della tigre. «Musica!», ha detto senza guardarmi. «Suoni pure qualcosa, al violino». «Non sono capace», ho risposto, «Non ho mai… Continue Reading
Zbigniew Herbert Cinque Poesie tradotte da Paolo Statuti
Un neoclassicista del XX secolo Zbigniew Herbert, poeta, drammaturgo e saggista, nato il 29 ottobre 1924 a Lwów e morto a Varsavia il 28 luglio 1998, è senza dubbio uno dei più illustri protagonisti della storia della poesia polacca del dopoguerra, e uno dei più conosciuti e letti oltre i confini della Polonia. Ha ricevuto… Continue Reading
Marco Onofrio legge “Napoleone” di Giulio Cesare Santini
Sulla “damnatio memoriae” ingiustamente inflitta al poeta romanesco Giulio Cesare Santini (1880-1957) si pronuncia Eugenio Ragni (con la bella monografia “La gioia intrecciata ar sospiro”, Roma, Edilazio, 2010), scrivendo di un poeta «praticamente dimenticato anche in stimabili e informati repertori e interventi critici sulla poesia dialettale del Novecento: un’assenza decisamente ingenerosa e soprattutto immeritata». Il… Continue Reading
Quattro epigrammi di Pier Paolo Pasolini
AI LETTERATI CONTEMPORANEI Vi vedo: esistete, continuiamo ad essere amici, felici di vederci e salutarci, in qualche caffè, nelle case delle ironiche signore romane… Ma i nostri saluti, i sorrisi, le comuni passioni, sono atti di una terra di nessuno: una … waste land, per voi, un margine, per me, tra una storia e… Continue Reading
Tre poesie di Francesco Tarantino, dal catalogo “Orizzonti in divenire”, Lepisma, Roma – 2013-.
FANTASMAGORIE Rincorrersi di nicchie nella valle; si susseguono gli archi in un marasma di maschere in seppellimento; passa una carrozza e non ritornerà perché saranno chiusi i porti, e ai naviganti il mare non concede gli approdi di un corteo inusitato di fiori.
Alberta Bigagli letta da Marco Onofrio
Alberta Bigagli, Dopo la terra, Firenze, Passigli, 2012, Euro 12 La mia lettura critica di Dopo la terra intravede, nei versi di Alberta Bigagli, l’evocazione di una doppia natura attribuita al poeta: sciamanica, di collegamento cioè fra il “qui e ora”, sfuggente ma toccabile, e un “altrove”, ignoto e invisibile (che poi – a ben guardare… Continue Reading
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