Bartleby, il timido scrivano di Melville, a chi gli ordina o consiglia di far qualcosa, persino indurlo a muoversi dalla sedia risponde stanco ma fermo: “Preferirei di no”. Sarebbe il modesto e supplichevole rifiuto di scostarsi, magari solo di un passo, dalle leggi quotidiane di una vita dove gli imprevisti vanno tolti. In lui però… Continue Reading
Debitore sì, ma a credito: Daniel Pittet e la schiavitù che incarcera il futuro, di Michele Rossitti
“Il perdono strappa dai circoli viziosi, spezza le coazioni a ripetere su altri ciò che hai subito, la catena della colpa e della vendetta, spezza le simmetrie dell’odio”. Hanna Arendt suggerisce l’indecenza davanti alla distruzione con l’oscenità del quesito “Perdoni l’assassino di tua figlia?”. Ogni singola azione, speculata dal gossip, implica rischi e poi matura… Continue Reading
Giuseppe Paternostro “Il linguaggio mafioso – Scritto, parlato, non detto”, Aut Aut Edizioni, 2017
Ciò che il libro vorrebbe far emergere è in primo luogo il paradosso della comunicazione mafiosa. Questo paradosso muove da una domanda, forse ingenua, ma non per questo meno necessaria da porsi: per quale motivo un’associazione che ha fatto della segretezza, del silenzio, di tutto ciò che apparentemente è l’antitesi della comunicazione, in una parola… Continue Reading
Quattro poesie inedite di Antonio Sagredo
Il libro… oggi Il libro aprì le mie mani per segnarmi come un monatto irriverente, nella mia mente avvilita i misteri della metonimia antica, e quella malattia che traverso il nome si chiama, se volete, Poesia. Sorrise il lucido dorsale per mostrarmi la sua identità cartacea. E mi sfogliò le epoche come uno stregone distilla… Continue Reading
L’irraggiungibilità delle delizie e la tutela dei linneoni nell’impotenza, di Michele Rossitti
In autunno e inverno, i magredi del Meduna sono una spoglia distesa di arature e non si può far a meno, ogni volta che si corre a ovest, di ripensarli zeppi d’alberi fino alla vendemmia, quando, il ciak-ciak della ghiandaia fa sbucciare le ginocchia nell’umido dei sifoni fitti di equiseti che invece adesso saliscendono per… Continue Reading
“Il telefonino”, racconto inedito di Corrado Calabrò
IL TELEFONINO Con gli occhi ancora quasi chiusi tastò accanto a sé il letto matrimoniale. Nel dormiveglia aveva avuto l’impressione che ci fosse qualcuno nel letto, o almeno la sua impronta. Aprì gli occhi, accese la luce, fermò la sveglia: non c’era nessuno, naturalmente. Già alzarsi alle sei e mezza era una violenza; da qualche… Continue Reading
ESPRIMERE, TRASMETTERE, COMUNICARE -Riflessioni e consigli-, di Furio Durando
Das Ende glaubt uns den Anfang (Paul Celan, Das Nichts, vv. 5-6) Rem tene, verba sequentur non ha più senso. Ventidue secoli dopo la massima catoniana vediamo infatti ogni giorno più spesso e più numerosi gli esseri umani annaspare nell’urgenza di esprimere, trasmettere, comunicare contenuti (res) che non trovano forma di verba. Un’afasia di ritorno… Continue Reading
Morir di non amore, di Francesco M. T. Tarantino
Morire della solitudine più nera abbarbicato alla rocca, ad un mondo chiuso in se stesso, dove lo sguardo non raggiunge che monti e paesi vicini, qualche camion in autostrada e la statale con una vettura ogni tanto, un paio di cavalli e ciminiere, senza una donna da immaginare, o, forse, pensata irraggiungibile e castrante, al… Continue Reading
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