Recentemente scomparso, Guido Ceronetti ha lasciato un vuoto incolmabile nella cultura italiana e non solo in quella. Uomo, schivo, a volte scontroso, sempre controcorrente, mai abbagliato dalle scorribande effimere delle mode, coerente ad un progetto di scrittura, alta, Grande appassionato dei classici latini, ne rese lo spirito poetico fuori dalla griglia della lettura filologica, enucleando… Continue Reading
Decimo Magno Ausonio, La Mosella (vv. 1-67) – (vv. 414-483), a cura di Roberto Taioli
La Mosella è un poemetto di impronta e tonalità elegiaca scritta da Ausonio nella fase calante dell’impero romano, con l’intento, direi programmatico, di celebrare e onorare questo fiume che ha segnato la sua vita, al punto di invocarlo con il “tu”, come parte essenziale e costitutiva della sua esistenza. Scritto in esametri, al pari dei… Continue Reading
Furio Durando traduce “A Mecenate” (Odi, I, 1) di Quinto Orazio Flacco
ODE I Maecenas atavis edite regibus, o et praesidium et dulce decus meum, sunt quos curriculo pulverem Olympicum collegisse iuvat metaque fervidis evitata rotis palmaque nobilis terrarum dominos evehit ad deos; hunc, si mobilium turba Quiritium certat tergeminis tollere honoribus; illum, si proprio condidit horreo quicquid de Libycis verritur areis. Gaudentem patrios findere sarculo agros… Continue Reading
Contro l’ipocrisia nelle pratiche di fede. La II satira di Aulo Persio Flacco, traduzione e nota di Furio Durando
SATIRA II Ségnatelo, Macrino, questo giorno fortunato, che splendido t’aggiunge vita agli anni fuggitivi: tu vèrsati del vino e brinda al genio tuo custode. No, tu non sei di quelli che domandano pregando e promettendo ricompense per ciò che non s’avrebbe mai dai numi, se non infinocchiandoli. In silenzio, dei primi della classe buona parte… Continue Reading
Satira I di Aulo Persio Flacco, traduzione e nota di Furio Durando
COLIAMBI No, labbra non bagnai all’Ippocrene – me lo ricordo bene – e non sognai su la duplice vetta del Parnaso, da uscir così, poeta, all’improvviso! Lascio le Muse eliconie e la pallida fonte Pirene a coloro cui edera sfiora flessuosa una statua di marmo: porto da semipagano il mio canto al rito… Continue Reading
Fulmini ed eruzioni vulcaniche non ira divina, ma fenomeni naturali: De rerum natura di Tito Lucrezio Caro
Il primo poeta latino che cantò la filosofia di Epicuro è Tito Lucrezio Caro. Della sua vita e della sua personalità artistica possediamo pochissime fonti. La biografia più antica è quella di San Girolamo: in essa l’autore cristiano ci informa che Lucrezio visse 44 anni, che impazzì a causa di un amatorium poculum (un filtro… Continue Reading
Rispolverare i classici: due poesie di Publio Ovidio Nasone
Publius Ovidius Naso nacque a Sulmona nel 43 a.C. da una famiglia ricca, appartenente al ceto equestre. Ebbe un’educazione degna del suo rango: frequentò a Roma i più celebri maestri di retorica, si perfezionò ad Atene ed entrò giovanissimo nel circolo di Messalla Corvino; ciò gli consentì di stringere rapporti d’amicizia con i più noti poeti… Continue Reading
Due carmi di Catullo liberamente tradotti da Roberto Taioli
XXXI Paene insularum, Sirmio, insularumque ocelle, quascumque in liquentibus stagnis chiasmo marique vasto fert uterque Neptunus, quam te libenter quamque laetus inviso, vix mi ipse credens Thuniam atque Bithunos liquisse campos et videre te in tuto. o quid solutis est beatius curis, cum mens onus reponit, ac peregrino labore fessi venimus larem ad nostrum, desideratoque… Continue Reading
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