“Una storia quasi solo d’amore” di Paolo Di Paolo (Feltrinelli, 2016), letto da Marco Onofrio

Che Paolo Di Paolo non sia “narratore puro” ma acutissimo poeta della prosa, dotato di respiro saggistico e filosofico, lo si era capito fin dalle prime prove. La sua scrittura nitida, visiva, di precisione “chirurgica”, eredita – su basi classiche – i cristalli di Italo Calvino e soprattutto di Enzo Siciliano, ma li inzuppa nel… Continue Reading


“Vicinissima e pur lontana”: Aldo Onorati e Roma, di Marco Onofrio

Benché di origine brasiliana (la nonna materna era di Säo Paulo) e tradotto ormai in oltre venti lingue, tra cui cinese, coreano, arabo, esperanto, romeno, russo, polacco e portoghese, Aldo Onorati è uno scrittore profondamente e intensamente “laziale”. Erede di una latinità vissuta come istinto rabdomantico e memoria del sangue e coscienza saporosa delle comuni… Continue Reading


I molli “inganni” dello scirocco: Sandro De Feo e Roma, di Marco Onofrio

Critico letterario, teatrale, cinematografico e di costume, scrittore, sceneggiatore, giornalista, Sandro De Feo ha contribuito ad inventare, insieme con Fellini, Flaiano e Brancati, il mito italiano e poi internazionale della “dolce vita”. Di origine pugliese (nato a Modugno, in provincia di Bari, il 18 novembre 1905), fu una presenza importante e per molti versi proverbiale… Continue Reading


La città delle colonne. Roma in “Sorelle Materassi”, di Marco Onofrio

Teresa e Caterina Materassi, le sorelle ricamatrici protagoniste del capolavoro di Aldo Palazzeschi (1934), hanno la meccanica rigidezza di bambole con dentro un carillon a ricarica manuale. Ripetono da sempre gli stessi gesti, le stesse parole, quasi gli stessi pensieri, al centro di un mondo di abitudini inveterate e rituali immodificabili. Una vita morigerata, di… Continue Reading


Italo Calvino e Roma, di Marco Onofrio

Tra le città “visibili” di Italo Calvino, Roma è quella con cui intrattiene il rapporto più inquieto e problematico. Non che ci tenga così tanto, poi, al punto di soffrirne. C’è, piuttosto, una sorta di velo opaco e anaffettivo di lontananza, quasi un distacco sordo, di vaghi e imprecisabili dissidi, e un ingombro misterioso di… Continue Reading