“Contrappunto” (EdiLet, 2016, pp. 68, Euro 12), di Mariella Berardi, è un esordio poetico che sorprende per intensità lirica e felicità espressiva. Le composizioni, tutte di breve respiro ma ben strutturate e sostenute da forza interna, hanno uno spessore umano che le assimila a “stalattiti di vita” formate per sedimentazione nel corso degli anni, ricche… Continue Reading
“Una storia quasi solo d’amore” di Paolo Di Paolo (Feltrinelli, 2016), letto da Marco Onofrio
Che Paolo Di Paolo non sia “narratore puro” ma acutissimo poeta della prosa, dotato di respiro saggistico e filosofico, lo si era capito fin dalle prime prove. La sua scrittura nitida, visiva, di precisione “chirurgica”, eredita – su basi classiche – i cristalli di Italo Calvino e soprattutto di Enzo Siciliano, ma li inzuppa nel… Continue Reading
“Vicinissima e pur lontana”: Aldo Onorati e Roma, di Marco Onofrio
Benché di origine brasiliana (la nonna materna era di Säo Paulo) e tradotto ormai in oltre venti lingue, tra cui cinese, coreano, arabo, esperanto, romeno, russo, polacco e portoghese, Aldo Onorati è uno scrittore profondamente e intensamente “laziale”. Erede di una latinità vissuta come istinto rabdomantico e memoria del sangue e coscienza saporosa delle comuni… Continue Reading
I molli “inganni” dello scirocco: Sandro De Feo e Roma, di Marco Onofrio
Critico letterario, teatrale, cinematografico e di costume, scrittore, sceneggiatore, giornalista, Sandro De Feo ha contribuito ad inventare, insieme con Fellini, Flaiano e Brancati, il mito italiano e poi internazionale della “dolce vita”. Di origine pugliese (nato a Modugno, in provincia di Bari, il 18 novembre 1905), fu una presenza importante e per molti versi proverbiale… Continue Reading
ROMA, L’ESTATE E GLI SCRITTORI, di Marco Onofrio
«Strugge forre, beve fiumi, / Macina scogli, splende, / È furia che s’ostina, è l’implacabile, / Sparge spazio, acceca mete, / È l’estate e nei secoli / Con i suoi occhi calcinanti / Va della terra spogliando lo scheletro»: con questi versi dal sapore intensamente barocco, scritti a Roma nel 1931, Giuseppe Ungaretti cattura la… Continue Reading
La città delle colonne. Roma in “Sorelle Materassi”, di Marco Onofrio
Teresa e Caterina Materassi, le sorelle ricamatrici protagoniste del capolavoro di Aldo Palazzeschi (1934), hanno la meccanica rigidezza di bambole con dentro un carillon a ricarica manuale. Ripetono da sempre gli stessi gesti, le stesse parole, quasi gli stessi pensieri, al centro di un mondo di abitudini inveterate e rituali immodificabili. Una vita morigerata, di… Continue Reading
James Joyce e il “disastroso” soggiorno romano, di Marco Onofrio
Joyce odiò Roma. Gli bastarono sette mesi e sette giorni di soggiorno, dall’agosto 1906 al marzo 1907, per averne a noia l’atmosfera, la confusione, la dispersività. Va detto però che la parentesi romana – una sorta di esilio nell’esilio triestino – coincide con il periodo più buio e desolato della sua vita. Il concetto negativo… Continue Reading
Italo Calvino e Roma, di Marco Onofrio
Tra le città “visibili” di Italo Calvino, Roma è quella con cui intrattiene il rapporto più inquieto e problematico. Non che ci tenga così tanto, poi, al punto di soffrirne. C’è, piuttosto, una sorta di velo opaco e anaffettivo di lontananza, quasi un distacco sordo, di vaghi e imprecisabili dissidi, e un ingombro misterioso di… Continue Reading
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