Ci lasciamo alle spalle via Circo, siamo in tre e camminiamo nelle tre del pomeriggio. Febbraio è un mese senza sospetto, l’aria vibra già di luce e inventa un poco il calore sotto la scorza degli alberi, prima che tutto nei giorni a venire succeda. Percorriamo via Cappuccio, arriviamo in via Bernardino Luini. Geltrude si pietrifica guardando il palazzo dall’altro lato della strada stretta, sente che la sta chiamando, le racconta un ricordo.… Continue Reading
“Ascendit – poema alpino” di Roberto Taioli, Ed. Ulivo, letto da Maria Grazia Trivigno
Ricevo per posta un involto, un grigio pomeriggio di novembre. Lo ricevo in un momento di fatica, per tale ragione, lo ricevo con maggiore gratitudine. Lo apro: si tratta di Ascendit – poema alpino di Roberto Taioli. L’essenza del poemetto, trecentosessantasette versi di ritmo, mistici ed incalzanti, è racchiusa in una parola: ascesi. In primo… Continue Reading
Perché l’Europa ci ha scelti – Matera capitale europea della cultura 2019 – di Maria Grazia Trivigno
La mia terra è ciò che incide duramente il dorso e nel petto si stagna. E non sarà mai spina ma cima. Luciano Nota Osservo il logo, quello strano simbolo fatto di filamenti color argilla che si allungano verso l’alto e verso il basso. E fissandolo finalmente capisco: è la parte alta della città che… Continue Reading
“La luna mancatora” di Maria Grazia Trivigno
Benedetti ragazzi. I luoghi scelti da loro finiscono sempre per essere forti simboli involontari. Quando arrivo è già buio, non so bene dov’è la campagna, mi hanno dato solo un riferimento: la Croce A’ Cuddett’, proprio lì dov’è la Croce del brigante Colella. Anche al buio non si può sbagliare, basta scendere poco per il… Continue Reading
Umberto Saba e la Città Eterna, di Marco Onofrio
«Un anno, e in questa stagione ero a Roma. / Avevo Roma e la felicità. / Una godevo apertamente e l’altra / tacevo per scaramanzia.»: così Umberto Saba in “Gratitudine”, una delle “Mediterranee” incluse nel Canzoniere. Roma, dunque: per configurare un paradigma classico di perfezione, di compiutezza umana – miraggio forse irraggiungibile, precluso alla nevrotica… Continue Reading
I Maestri: Camillo Sbarbaro, scelto da Maria Grazia Trivigno
A VOLTE MENTRE VADO SOLO AL SOLE A volte mentre vado solo al sole e gli aspetti del mondo accolgo e il cuore quasi m’opprime l’amorosa ressa, ombra il sole ecco farsi e l’ombra, gelo. Un cieco mi par d’essere che va lungo la sponda d’un immenso fiume. Scorrono sotto l’acque maestose; ma… Continue Reading
Michele Parrella, il rapsodo che cantava al suono del cupo cupo, di Giovanni Caserta
Michele Parrella aveva solo quattordici anni quando, il 25 luglio 1943, cadde il fascismo. Era nato a Laurenzana, in provincia di Potenza, il 17 ottobre 1929. Era di sei anni più giovane di Scotellaro. Figlio di medico, apparteneva alla borghesia lucana, o, se si preferisce, al galantomismo meridionale, ancorché, nel caso specifico, illuminato. Parrella, infatti,… Continue Reading
Divagazioni leggendo Celan, di Narda Fattori
La memoria trattiene e cuce con filo inestricabile gli eventi della nostra storia, eventi che per essere ancora presenti e interagenti strutturano significati e come tante piccole mani aprono varchi al nostro sguardo , costruiscono il puzzle della nostra identità. Perdere la memoria è perdere se stessi; lo fa una malattia così infame come l’Alzheimer,… Continue Reading
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