Jonathan Franzen, “La libertà” dell’America contemporanea, di Maria Grazia Ferraris

Jonathan Franzen, scrittore e saggista statunitense, nato nel 1959 a Western Springs, una cittadina a pochi chilometri da Chicago, nell’Illinois, ma cresciuto a Webster Groves, nel Missouri, ha esordito nel 1988 con La ventisettesima città, romanzo denso, ultradocumentato, nel complesso faticoso, vagamente sperimentale, che dice nondimeno l’ampia preparazione culturale e letteraria dell’Autore. Raggiunge il successo… Continue Reading


Alba de Céspedes, un’intellettuale dimenticata, impegnata e poliedrica, di Maria Grazia Ferraris

Alba Carla Lauritai de Céspedes è stata un’Autrice di successo, in lingua italiana e francese, una giornalista innovativa, romanziera, poetessa ed intellettuale impegnata, consulente editoriale, protagonista di un’attività letteraria tra le più ricche e significative del Novecento. Suo padre, Carlos Manuel de Céspedes, fu a Roma dal 1908 come ministro plenipotenziario della repubblica cubana, la… Continue Reading


Louise Michel, la rivoluzionaria comunarda, racconta. Di Maria Grazia Ferraris

Parigi. Gennaio 1872. Nel marzo 1871 nasce la Comune di Parigi, un esperimento politico che ispirò gli anni a venire e che fu un’ irripetibile stagione di fermento intellettuale e sociale francese. È un’esperienza straordinaria: viene abrogato il Codice Civile Napoleonico, sostituito da una legge che assicura pari diritti ai coniugi, e che garantisce aiuti… Continue Reading


“POLENE” di Claudio Magris, La nave di Teseo – 2019, letto da Maria Grazia Ferraris

Pensavo che Claudio Magris ( fine saggista, critico letterario, romanziere, letterato a tutto campo) per i suoi ottant’anni si fosse concesso l’ultima importante fatica letteraria, i cinque splendidi racconti, uniti dal titolo  del racconto eponimo Tempo curvo a Krems, con le sue affabulazioni su un tema unico, quello della vecchiaia, quasi a fare il punto… Continue Reading


Umberto Bellintani, un poeta dimenticato, a cura di Maria Grazia Ferraris

La personalità di Umberto Bellintani era riservata, schiva, solitaria, lontano dalla mondanità e dalle celebrazioni, perfino riluttante, restio alle pubblicazioni. Come molti della sua generazione, come per Vittorio Sereni, di cui fu amico, subì le vicende storiche del momento. Nel 1940 combattè in Albania e in Grecia; nel 1943 venne internato a Görlitz e rientrò… Continue Reading