Due poesie di Giovanna Bemporad. Breve nota di Giacinto Spagnoletti

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“Non ci è difficile riconoscere che mentre a taluni poeti, diciamo a quasi tutti, almeno all’inizio basta un solo modello, magari grande, anche se dissepolto, di poesia, alla Bemporad sembra indispensabile tutta la poesia, l’intero non corpo sensibile, altrimenti lei, così anticonformista rispetto alle mode correnti, non troverebbe come far vibrare la sua voce  ad altezze inconsuete. E pertanto la novità non starebbe , a nostro avviso nell’estenuare questo confronto, ovviamente impari, ma nell’esaltarlo come una densità espressiva, che trova nell’endecasillabo il suo vero punto di forza. Così anche quel tono ” magico-esoterico” intravisto da Pasolini, perde le sue risonanze arcane per risultare nella sua essenza intima affanno, ricerca di interiorità quanto mai sofferta”.

Giacinto Spagnoletti

 

*

Veramente io dovrò dunque morire
come un insetto effimero del maggio,
e sentirò nell’aria calda e piena
gelare a poco a poco la mia guancia?
Più vera morte è separarsi in pianto
da amate compagnie, per non tornare,
e accomiatarsi a forza dalla celia
giovanile e dal riso, mentre indora
con tenerezza il paesaggio aprile.
O per me non sarebbe male, quando
fosse il mio cuore interamente morto,
smarrirmi in questa dolce alba lunare
come s’infrange un’onda, nella calma.

*

Sono frequenti, tiepide alluvioni –
pioggia su noi gocciolava, non ombra
degli alberi – andavamo; e per la mano
ci gridava il paesaggio a un monumento
votivo, ad un boschetto, un chiaro stagno.

Sacre ramosità, come ali o breccia,
tremavano, alla brezza dolce e piena,
di un’agonia che ci obbligava, cuori
troppo esitanti, ad appagarci in sogno.

Parole – cerchi magici di arena –
lasciammo indietro, e le piccole morti
d’ore mietute come da un inverno
sulle panchine immobili al paesaggio.

Giovanna Bemporad

 

giovanna-bemporad1 Giovanna Bemporad nata a Ferrara nel 1928, da madre veneta e da padre urbinate, Giovanna Bemporad esordisce appena adolescente con una traduzione dell’Eneide in endecasillabi, uscita poi a brani nel 1941 in un’Antologia dell’Epica comprendente anche passi dell’Iliade  e dell’Odissea. Poesie della Bemporad, insieme a traduzioni dei grandi simbolisti francesi e dei moderni lirici tedeschi, sono raccolte in Esercizi pubblicate da  Garzanti. Muore a Roma nel gennaio del 2013.

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