L’idea ha la sua architettura
il sentimento ha la sua dimora
l’immaginazione ha il suo tempio, declivio di montagna
Noravank
abbracci di montagne che anch’essi sembrano palazzi issati
dalle mani della natura
il rosso e il grigio
il sole e la polvere dentro un unico piatto.
*
Non siamo noi che camminiamo sulla strada, è la strada che
rotola sopra di noi come cieca inondazione verso la sua
infernale sorgente.
Non avanzo, arretro, mi lacero, non inventiamo un altro
corpo, ma ricomponiamo le nostre spoglie.
*
Il vento non ha donato il suo anello che
alla polvere ma
è stato bucato dai denti di Shanghai quando ha riso.
Né nord, né oriente, né occidente, perfino il sud si scioglie
tra le braccia di Shanghai.
E’ l’universo che ha suggerito al suo cuore:
respira il profumo di questo vento esalato dai polmoni di
Shanghai.
*
Da quando sono tornato a casa ho sentito che in ogni stanza
c’è un Indiano che fuma un sigaro
e che ci sono mani color bronzo che si incontrano
sopra la mia testa, si stringono
si incrociano come un grappolo di sangue.
Ho visto nel fiume Connecticut (o così mi era sembrato)
perle bracciali picconi pipe
cavalli dardi corone di piume
barche che bastano a contenere due corpi di amanti
li ho visti
nuotare sulla faccia del fiume.
*
L’asfalto ha un odore
che si arrampica sui tronchi degli alberi
e sulle gambe dei passanti.
Un cane
indossa una camicia
siede sul sedile posteriore
di un’automobile che passa lenta
guidata da un cappello.
Una donna
su una lunga panca di legno
i suoi seni si riflettono nel miraggio dello sguardo.
Adonis (traduzione di Fawzi Al Delmi)
Alī Ahmad Saʿīd Isbir, questo il vero nome di Adonis, è uno dei più importanti poeti e intellettuali del mondo arabo. Nato in un villaggio siriano nel 1930 da una famiglia di origine contadina, ha compiuto gli studi universitari a Damasco, laureandosi in filosofia. Successivamente si è trasferito a Beirut dove ha lavorato come insegnante e giornalista. Ora vive a Parigi. La sua opera è stata insignita di numerosi premi letterari, in Francia, in Italia, in Turchia e in Libano. Nel 1999 gli è stato consegnato il premio internazionale Nonino e nel 2002 il premio “Ennio Flaviano” per la letteratura, sezione poesia. Ha pubblicato in poesia: Disse la terra, I canti di Mihyār al-Dimashqī, Una tomba per New York, Il libro dell’assedio, La musica della balena azzurra, L’oceano nero.