Resta poco
dopo aver parlato alle piante.
Seduto in disparte
o ti alzi o rimani.
Se pensi di fiatare ai sassi
o rimani o ti alzi.
Se resti, colui che non ti crede,
sosta attonito a guardarti.
Tocca il femore e la tempia,
a tratti il piede.
Se ti alzi, fa un sorriso,
liscia il cane e ti chiede di tornare.
Spiego al cane l’indifferenza.
Luciano Nota
Molto bella .buona domenica 🙂 viola
non poter restare indifferenti all’indifferenza è il paradosso della poesia.
piaciuta molto
cri
Un dialogo visivo-tattile che crea un senso di “sospensione” in chi legge, è la consapevolezza di un attraversamento quasi spettrale fra piante e sassi e sguardi, percepiti come indifferenti al nostro passaggio, eppure…
Tutto l’andamento di questa poesia, dall’attacco sobrio e “per sottrazione”, alla chiusa di grande efficacia – tra spiazzamento e constatazione – giunge a me come un invito alla resa in un’altra lingua, proprio in virtù del suo alto valore espressivo. Grazie,
Anna Maria
Anna Maria, aspettiamo la tua traduzione!
Grazie alle amiche per i loro commenti. Ma solo femminucce? E i maschietti? Scherzo! Grazie ancora.