L’intreccio tra vita maledetta e genialità: Caravaggio (Ricordiamo l’interessantissima mostra “Dentro Caravaggio” a Palazzo Reale, Milano, dal 29 settembre al 28 gennaio 2018. Venti sono le opere esposte affiancate dalle rispettive immagini radiografiche).

Figlio di Fermo Merisi, Michelangelo (Milano? Caravaggio? 1571 – Porto Ercole, 1610) nel 1584 fu a bottega presso Simone Peterzano. Nel 1588 scende giovanissimo a Roma e lavorò presso il Cavalier d’Arpino da cui “fu applicato a dipingere fiori e frutta”, finché il Cardinal Del Monte gli procurò la prima grande commissione: le tele per la cappella Contarelli, in S. Luigi dei Francesi (S. Matteo e l’angelo, la Vocazione di S. Matteo, il Martirio di S. Matteo, 1599). Da questo momento le composizioni caravaggesche si fanno più monumentali e drammatiche. Ribelle e violento nella vita, come rivoluzionario in arte, Caravaggio condusse un’esistenza torbida con risse, baruffe, liberi costumi, condanne e processi (già nel 1603 fu carcerato per diffamazione), finché, avendo ucciso un certo Ranuccio Tommasoni, fu costretto a fuggire da Roma e si recò a Napoli, a Malta, In Sicilia. Dopo essere stato ferito nel corso di una rissa il Caravaggio ritornò verso Roma, quando, presso Porto Ercole colpito da malaria, morì “di stento e senza cura” il 18 luglio del 1610, a trentasette anni. Nelle prime opere, pur già valendosi d’effetti di luce e d’ombra, usa un colorito chiaro (il Bacco degli Uffizi, i Due fanciulli con canestro di frutta della Galleria Borghese). Gradatamente andò accentuando un colorito meno dolce, fatto di toni più scuri. A Napoli eseguì la Madonna del rosario, Le sette opere di misericordia nella chiesa del Monte della Misericordia e la Flagellazione di Cristo in S. Domenico Maggiore. A Malta: il Ritratto del Gran Maestro dell’Ordine di Malta Olaf di Vignacourt, S. Girolamo e la Decollazione del Battista per la chiesa di S. Giovanni di Malta. Durante il soggiorno in Sicilia eseguì opere straordinarie: il Seppellimento di S. Lucia in S. Lucia di Siracusa, la Resurrezione di Lazzaro, l’Adorazione dei pastori a Messina, l’Adorazione dei pastori dell’oratorio di S. Lorenzo a Palermo. Ciò che ripugnò il Caravaggio fu l’arte dei manieristi, con la sua allegoria e le sue forme convenzionali: il suo istinto lo spingeva alla “pittura naturale”. Caravaggio darà una interpretazione brutale e schietta degli episodi della storia sacra e del mito. La scelta di tipi ambigui (Bacco, Uffizi) o volgari per rappresentare gli Apostoli o Eros o la Madonna stimolerà il gusto del realismo profano, riproponendo l’arte sacra a una maggiore umanità. Certo, nel Caravaggio, c’è anche una volontà di scandalo legata al suo genio e alla sua visione cruda e violenta. In questa pittura che vuole essere spregiudicata, l’essenziale non è l’atmosfera, il fremito del colore, la grazia del contorno, ma è la presenza dei corpi, la massiccia realtà dell’oggetto.

 

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Bacco

 

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Flagellazione di Cristo

 

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Decollazione del Battista

 

 

 

 

 

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