Le poesie composte dal 1950 al 1976 sono state raccolte in quattro sillogi. Segnano l’evoluzione dei motivi e del linguaggio poetico di Alfonso Gatto. La sua partecipazione attiva alle questioni letterarie ed artistiche, gli apporti culturali di altri paesi, lo spingono alla ricerca di nuovi stimoli e contenuti, di una più libera articolazione del discorso,… Continue Reading
Alfonso Gatto, a cura di Donato Antonio Barbarito. La Storia delle Vittime – poesie della resistenza – . (II parte)
Nel preambolo al volume (dicembre 1965) Alfonso Gatto prende atto che l’impegno maturato nel lungo inverno di due anni di lotta armata non si è concretizzato. “Ci sentiamo mancati alle nostre speranze”, alle promesse di “una nuova vita per il momento in cui saremmo ritornati a vivere”. Tuttavia occorre resistere alla forza che agisce contro… Continue Reading
Alfonso Gatto, a cura di Donato Antonio Barbarito. Due poesie del poeta salernitano. (I parte)
La biografia di Alfonso Gatto è quella del migrante di una città del Sud, dalla Salerno degli anni venti del secolo scorso alla Roma degli anni settanta, costretto, come tanti intellettuali del meridione, a convergere in città e luoghi del Nord, a Milano e Firenze innanzitutto, che offrivano maggiori opportunità di vita e sollecitazioni culturali.… Continue Reading
Cinque poesie di Alfonso Gatto, nota di Geno Pampaloni
Fiorita nella stagione dell’ “ermetismo” la poesia di Alfonso Gatto ne è rimasta l’espressione coerente e fedele; in virtù, soprattutto, di uno splendido estremismo volto a cogliere nella parola poetica il supremo rischio spirituale ed esistenziale. Nella sua poesia urgono due forze contrastanti: da un lato il dono musicale, la tenera lusinga di irretire, nel… Continue Reading
“Il notare e mai concludere”: Konstantinos Kavafis. L’inventario urbano in simbiosi eucaristica con le vie omoerotiche del filiale sentire, di Michele Rossitti
Montale l’ha detto “alessandrino” ma la parentela di Kavafis con l’uso del greco nel suo presunto anacronismo tematico eccede. Vacanza regalata a Callimaco e Meleagro avvantaggia la poesia preferita della “cosa” nei confronti della predilezione per la “parola”. La tecnica di sforbiciare l’armamentario sfarzoso di rime e similitudini, perpetrato dal poeta durante la prima decade… Continue Reading
LA SETTIMANA DELL’AMORE (ultimo giorno): poesie di Alfonso Gatto, Maria Grazia Di Biagio, Michele Rossitti, Marco Onofrio, Anna Maria Curci, Luciano Nota
Tamara de Lempicka, Il bacio – 1922 Sorriderti forse è morire Sorriderti forse è morire, porgere la parola a quella terra leggera alla conchiglia in rumore al cielo della sera, a ogni cosa che è sola e s’ama col proprio cuore. Alfonso Gatto Lettera d’amore e di commiato di un corpo alla sua… Continue Reading
Alfonso Gatto: la favilla muta insidiata dai ghiacci resisterà ancora nei cuori? di Michele Rossitti
L’Europa bianca di neve ma ibernata nel gelo della disfatta: uno scorcio suggestivo e agghiacciante attraverso cui Alfonso Gatto ritrae la toponomastica umana di un continente intero, desolato dal conflitto. In Anniversario c’è tuttavia chi resiste ancora solo e che è obbligato a mostrarsi in una situazione di inchiodata immobilità manifestata dalle lacrime interiori e… Continue Reading
Il rapporto tra Alfonso Gatto e Roma, visto da Marco Onofrio
Tra le città elettive del poeta di Morto ai paesi si annoverano Milano, Firenze, Venezia, Torino e – definitivo approdo – Roma. Il primo soggiorno romano risale al 1947. Gatto viene chiamato a dirigere «Pattuglia», quindicinale pensato dal PCI per un pubblico di giovani lettori. Il poeta salernitano alloggia nella foresteria che il partito gestisce… Continue Reading
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