La critica contemporanea ha reso il dovuto omaggio al fiorentino Sebastiano Mazzoni (Firenze 1611 – Venezia 1678), allievo forse di Cristoforo Allori, ma venuto giovane a Venezia, diventando Veneziano d’adozione. Dalla pittura chiara superficiale del discepolato fiorentino, con baldanza era passato alla tenebra dell’ultimo Caravaggio. A Venezia vedendo operare il Maffei schiarì la sua tavolozza e giunse ad una pungente realizzazione di temi biblici e leggendari. La morte di Cleopatra all’Accademia dei Concordi a Rovigo, attribuita al Maffei, gli venne nel 1924 resa dal Fiocco. E’ un’opera di concentrato pittoricismo, in cui gli effetti di chiaroscuro sono ottenuti attraverso magici contrasti tra seriche lucentezze e brucianti oscuri. Tra le sue ultime opere ricordiamo Apollo e Dafne (pinacoteca di Ravenna) e il Giudizio di Paride (coll. Brass di Venezia).

Sebastiano Mazzoni, La morte di Cleopatra

Sebastiano Mazzoni, Giudizio di Paride