Still ist die Nacht
Still ist die Nacht, es ruhen die Gassen,
In diesem Hause wohnte mein Schatz;
Sie hat schon längst die Stadt verlassen,
Doch steht noch das Haus auf dem selben Platz.
Da steht auch ein Mensch und starrt in die Höhe,
Und ringt die Hände, vor Schmerzensgewalt;
Mir graust es, wenn ich sein Antlitz sehe –
Der Mond zeigt mir meine eigne Gestalt.
Du Doppelgänger! du bleicher Geselle!
Was äffst du nach mein Liebesleid,
Das mich gequält auf dieser Stelle,
So manche Nacht, in alter Zeit?
Quieta è la notte
Quieta è la notte, riposano le vie,
In questa casa abitava il mio tesoro;
Da lungo tempo ella ha lasciato la città,
Eppur la casa sta allo stesso posto.
C’è pure una persona e fissa in alto,
E torce le mani, per violento dolore;
Io provo orrore, quando ne scorgo il volto –
È il mo sembiante che la luna mi mostra.
Tu sosia! Tu cereo compagno!
Che ti scimmiotti a fare il mio cruccio d’amore,
Che proprio qui mi ha causato tormento,
Più di una notte, in epoca lontana?
(traduzione di Anna Maria Curci)
Heinrich Heine, poeta tedesco (1797-1856). Viaggiò in Italia e in Inghilterra nel 1831 e si stabilì a Parigi, dove si fece mediatore della cultura tedesca e francese. I suoi scritti politici e le sue poesie satiriche suscitarono il risentimento della Germania conservatrice. La sua lirica, ora dolce e malinconica ora ironica e sferzante, ebbe una notevole influenza su tutta la poesia europea dell’Ottocento. Scrisse poesie: Poesie (1822); Intermezzo lirico(1823); Libro dei canti(1827); Impressioni di viaggio(1826-31); tragedie: Almansor e Ratcliff (1823); numerosi saggi.