Sei poesie di Maria Grazia Di Biagio

A BIS

 

Certi giorni

Certi giorni nascono perfetti
Ti svegli che non hai male a niente
la luce è così giusta sui profili che
anche i cipressi sembrano cordiali
Tutto si accende – al primo colpo –
la radio canta “it’s a beautiful day”
una scritta spray t’informa che Dio c’è
e più tardi chiamerà per sapere come stai.
Si fa tanto per dire, non è questo il giorno.

Nebbia

A volte provvede la nebbia
a mettere in chiaro le cose
Assorbe vuoti abitati da sempre
ne incolla i suoni alle ringhiere

L’iride impotente brancola nel bianco
annaspa – annusa assenze –
Hai forse smarrito qualcosa
in corsa – può essere

Bruciano vedute d’interni alberati
pitture a fresco di memoria
Tralci di avventate elisioni
omissioni innocenti e colpe.

 

Mea culpa

Sì che mi piace l’ordine matematico
l’equilibrio estatico del cosmo
l’esattezza delle tre del pomeriggio
l’amore gratis – tranne rari casi –
le magie che ti sa fare il Bimby –
così non c’è disordine.

Se solo ci sapessi credere
quanto sarei felice – ascetica –
specifica – perfettamente inutile –
una pasta dentifricia innovativa
contro l’insorgenza della carie.

 

Resistenza

Mia nonna che passò la guerra
e l’osso del prosciutto alla vicina
per il sugo – ché i figli li devi nutrire
avrebbe già risolto
per amore o per forza

Non puoi lasciare sempre a Dio
o che faccia il caso
in ogni caso costa – scegliere
quale dei due davvero non esiste

Semmai verranno a liberarci
saremo stati partigiani – tu, io
e questo fottutissimo barattolo
di ceci del discount – che non si apre.

 

Ingenuo

Ingenuo pensare che il mio arrivo
avrebbe indotto il parto dei boccioli
sbattere i piedi o le ali non serve
lo sanno anche le rondini.

Pretendere un comitato d’accoglienza
di meli a sventolare fiori bianchi
per cosa poi
per darmi notizie migliori di me
con una cartolina al mio indirizzo?

La primavera arriva quando arriva
per il melo che non ha memorie
lui resta immobile – senza aspettative
non spazientisce per tarde fioriture.

Non sarò in fiore prima di partire
ho imparato dai meli a stare ferma
non mi aspettare con le api alla stazione
se nulla si muove il tempo non comanda.

 

Torno subito

Ci vorrebbe una pausa camomilla
magari mi prendo una vita sabbatica
e smetto per un certo – non so dire – tempo
di cercare il progetto del cosmo
nella sezione aurea di un guscio
(all’ufficio del catasto non risulta)
Torno subito – se torno –
ma solo quando è sicuro
che non ho capito tutto.

Maria Grazia Di Biagio

Maria Grazia Di Biagio è nata a Teramo. Laureata in lingue e letterature straniere (Tedesco – Inglese) all’Università G. D’Annunzio di Pescara, dove attualmente vive e lavora. Ha contribuito con la sua Tesi sul Dialetto Vallese di Rimella”, alla stesura di un vocabolario a salvaguardia dei dialetti Walser in Piemonte. Una sua silloge poetica dal titolo “Blue Songs” è stata semifinalista al Concorso “Ilmioesordio” della Feltrinelli e si è classificata al 3° posto nella I Edizione del Concorso Nazionale “Il lancio della penna” di Bari. Nel 2012 vince la II edizione del Dieci Lune festival dell’Autore 2012 a Napoli con la silloge poetica “Nella disarmonia dell’inatteso”, in seguito pubblicata dalla Casa Editrice Bel-Ami, organizzatrice del Premio. Suoi testi sono presenti in diverse  antologie fra cui  “Una poesia nel cassetto”-Flanerì 2011  e “La donna nascosta” – Lieto Colle 2013. Cura in rete un blog personale di poesia e collabora con la rivista internazionale Contemporary Literary Horizon.

10 commenti
  1. La modernità del linguaggio è costitutiva di questi testi , ben lontana da passatismi estetizzanti , lirismi di maniera ecc. Si può essere ( fisiologicamente ) più o meno d’accordo sulla scelta della Di Biagio , certo è che la poesia – oggi – dovrebbe farsi volano di comunicazione e non di incantesimo , come questi lavori testimoniano .
    Apprezzata la proposta di Luca Cenisi .
    leopoldo attolico –

  2. “E’ bello quando si ritrovano emozioni e sentimenti propri nei versi scritti da altri!” . Questo, Maria Grazia, avevi scritto nel commento alle mie poesie recentemente pubblicate.
    Questa stessa impressione ho provato io nel leggere le tue, a parte il tuo linguaggio più diretto e in un cero senso disincantato di fronte alla realtà.
    Il fascino della nebbia che nasconde ma rivela ci accomuna, così come la percezione che oggi non è il giorno perfetto.
    Una perla sono i versi:

    “La primavera arriva quando arriva
    per il melo che non ha memorie
    lui resta immobile – senza aspettative
    non spazientisce per tarde fioriture.”

    Potrei continuare a lungo, ma mi fermo qui e ti esprimo i miei più vivi complimenti.
    Giorgina

  3. “non mi aspettare con le api alla stazione
    se nulla si muove il tempo non comanda.”

    ricordo quando lessi questi due versi la prima volta, Maria Grazia.
    continuo ad essere affascinata esattamente come allora dalle tue parole, dalla scrittura magra magra.
    grazie.

    Fosca

  4. Grazie, Leopoldo Attolico, in effetti, nell’affrontare determinati argomenti ho ritenuto necessario servirmi di un linguaggio crudo, il lirismo sarebbe risultato stucchevole.
    Giorgina, proprio dopo aver letto la tua nebbia ho deciso di inviare anche la mia, sono felice di scoprire che, pur nella diversità di stili, ci accomuna uno stesso sentire!
    Fosca, amica e poeta che adoro, per te non ho segreti, ci scambiamo spesso in lettura i testi per un parere sincero, questo è immenso. Grazie!
    La mia gratitudine a Luca Cenisi e alla redazione tutta per l’ospitalità.

  5. Avevo avuto modo di apprezzare alcune di queste poesie nel blog di Maria Grazie Di Biagio, rileggerle qui è una rinnovata gioia. La voce di questa poetessa è limpida e precisa, luce fredda come il riverbero di un bisturi, luce calda dove “bruciano vedute d’interni alberate”. Niente è fuori posto e tutto è così straordinariamente chiaro.
    Grazie
    pat

  6. Concordo con tutti i commenti, ho apprezzato molto le poesie di Maria Grazia di Biagio, che ho avuto modo di leggere e conoscere nel post delle poesie sull’amore. Versi folgoranti, essenziali, ironici, senza fronzoli o orpelli, poesie molto moderne ma al tempo stesso con un ritmo e una musicalità incalzanti. Alcuni versi davvero ispirati. Complimenti!
    Saluti
    Monica Martinelli

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