Stanza n. 28 La Lubjanka interroga il musicista I Le blatte si accalcano sotto la fessura della porta. Il Signor K. esce dalla notte. Sbatte le palpebre. Il Re delle blatte esce dal cono d’ombra ed entra nella luce. Sbatte la porta ed entra nello specchio. Esce dallo specchio ed entra nel cono di luce.… Continue Reading
MATERA, poesia inedita di Marco Onofrio
MATERA Cavea metafisica del tempo. Forma di un mistero che risale. Golgota, musica ancestrale. Croce trafitta nel sole della tribolazione. Lacrime nella roccia, i Sassi sono carie di una bocca spalancata sull’origine del mondo fino ai grandi abissi.
Una poesia inedita di Francesco M. T. Tarantino
UN AUGURIO INSOLITO (a Francesco Aronne) Per conoscerti ho attraversato l’anima dei mistici per ricomporre il transito dei santi tra l’intimo di un’ombra che s’accascia e il sublime di una resurrezione. Che tu sia sceso agli inferi o asceso al terzo cielo è un dettaglio da non significare In un anniversario di luci in controluce… Continue Reading
Una poesia inedita di Luigi Paraboschi
Ulisse ha letto Ginsberg Conto tutti i sentieri che ho navigato, il lago di molti cuori dove ho distillato e sorseggiato acque amare, canto la purezza di una pennellata surreale che s’immergeva dentro una fuga di accenti monchi e con radici anchilosate e so di avere lasciato persone come ombrelli dimenticati sopra qualche tram al… Continue Reading
“Cosa volete che sia star male”, poesia di Luciano Nota
COSA VOLETE CHE SIA STAR MALE Cosa volete che sia star male perdere una scarpa, una sciarpa. Abitare in una bara e ravvisare la vita così vecchia tra le mani. Cosa volete che sia perdersi in un affanno o in un letto starsene ore davanti l’uscio e aspettare la sera. Star male non è niente… Continue Reading
“Ora che sei salita torna” poesia inedita di Roberto Taioli
Quattro anni dopo per mia madre non solo per questo che t’interrogo Il tuo fluire via un poco atteso ma il sedimento che fa ancora viva la via ove abitasti ultima tappa dell’infinito peregrinare vorticoso l’ultimo porto l’angolo nascosto alla tua vita. Fin qui giungesti dalla laguna disperata ai carri di guerra e ai… Continue Reading
L’upupa, poesia inedita di Luciano Nota
La colpa cucita sulla palma della mano non è la coscienza nelle unghie delle dita. La sera intona fuochi. Il nero veste e si ricicla. Lo zero come offerta si rinnova senza essere fonte. L’upupa è il fertile ladrone che ruba raggi ai carretti della notte. Luciano Nota
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