Una poesia inedita di Francesco M. T. Tarantino

Umberto Boccioni, Quelli che restano, 1911

Umberto Boccioni, Quelli che restano, 1911

UN AUGURIO INSOLITO

(a Francesco Aronne)

Per conoscerti
ho attraversato l’anima dei mistici
per ricomporre il transito dei santi
tra l’intimo di un’ombra che s’accascia
e il sublime di una resurrezione.

Che tu sia sceso agli inferi
o asceso al terzo cielo
è un dettaglio da non significare
In un anniversario
di luci in controluce
che l’alchimia del tempo nasconde
finché non discompare il cerchio
di un coro di angeli in discanto.

Non è il tuo forte la timidezza
e della mia ridi
inopinatamente come a dire:
spegni quella sigaretta che fa male!

Potessi amare anch’io il tuo vento
e disperdermi in esso oltre le nuvole ,
ridere a strafottere e sprofondare
nell’Infinito mare ch’è la vita.

Francesco M. T. Tarantino

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