
Antonio Spagnuolo
SE C’È UN SILENZIO NEL SORRISO
Se c’è un silenzio nel sorriso
della tua attesa,
quando il tempo,
triste nella solitudine,
avvolge una tua remota gioia,
disseta il vuoto
al ricordo delle ore
in cui sconfinati orizzonti
riversa una carezza.
L’ombra,
in aromi di silenzi,
sospira al nostro amore
e la tua presenza è sì chiara
che non ha nome
se non di celesti ritorni
Da Poesie, 1974
l6
Ad altre labbra strappo tonfi e colori
ed il filo di bacche ed i tranel1i
e gallerie della mente.
Tante altre pietà le superfici
o il ditirambo ambiguo.
E se il dubbio fa cenno
la tua vocale morde le chitarre,
trasfigura 1a luna,
contro il delirio dell’evanescenza.
Così l’inconsueto pegno delle mani,
e le torri scomposte,
e le arcate,
sono accuse di tregua:
come la spuma aguzza delle onde.
Le tue agili cosce reggono i deliri,
questo bruciare i tuoi anni
nelle disincantate lenzuola
con le caviglie al mattino per la fuga.
Trasformi le tue dita come al gioco
tra i ciottoli e la sera,
e la parola inattesa
trascina per l’inquieta mia stagione.
Ho inventato rovine, ritorni dal silenzio,
ma l’orologio ha massacrato
ogni mio sogno.
Da Rapinando Alfabeti, 2001
INCERTEZZE
Ho paura per quelle sillabe perdute
tra i versi ancora incerti, che lasceranno una cifra
per comunicare astrazioni, o l’incognita
traccia di una soffice preghiera nei colori.
Ancora il freddo ha il grigio dei sussurri,
nelle frequenze divenute ostili,
inseguendo quel tratto d’ombra
che vortica nella nostalgia dei ricordi.
Forse il segnale che insegue modelli
ha teorie d’emozione, ed io ripeto
frantumi delle palpebre in silenzio.
Da Canzoniere dell’assenza, 2018
OMBRA
L’ombra frana e s’incrina nei dettagli,
nell’urgenza della tua figura,
quasi fantasma immobile nelle crepe del muro,
che mi opprime ogni sera, che incombe
a schiacciare i miei muscoli invecchiati.
Si cancella il colore ad offuscare meridiani
e corrono in piazza gli scugnizzi
per disperdere visioni logorate.
Qualcuno attende ancora luci soffuse
tra lenzuola sdrucite e tepori sospesi
nel trucco delle sassaiole.
Il gelo ha il vecchio impatto della notte
e ritorna la piuma improvvisa del ricordo.
Da Polveri nell’ombra, 2019
PAGINE
Tra i libri dei miei vent’anni
già c’era il tuo sorriso.
Le pagine accoglievano parole
che volevo confondere nella nuova ansia:
senza tregua né ritmi cedeva il sortilegio
per momenti in cui scintilla la paura d’amare.
L’ombra tua vagante
regna per gli altri doni di una luce
nel ritorno incerto della memoria.
Scompongo le avventure della nebbia
reinventando l’aorta interrotta
lacerando lunghe grida di angoscia.
C’è ancora un canto a fine di orizzonte
per le mie palpebre ferite dal silenzio.
(poesia inedita)
Antonio Spagnuolo
Antonio Spagnolo è nato a Napoli il 21 luglio 1931. Ha fondato e diretto negli anni 80 la rivista “Prospettive culturali” e, dal 1991 al 2006, la collana “L’assedio della poesia”. Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali, inserito in molte antologie, collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana Le parole della Sybilla per Kairòs editore e la rassegna poetrydream http://antonio-spagnuolopoetry.blogspot.com. Nel volume Ritmi del lontano presente Massimo Pamio prende in esame le sue opere edite tra il 1974 e il 1990. Plinio Perilli con il saggio Come l’ombra di una nuvola sull’acqua (Ed. Kairòs 2007) rivisita gli ultimi volumi pubblicati fra il 2001 e il 2007.
Poesia:
Ore del tempo perduto, Intelisano, Milano 1953.
Rintocchi nel cielo, Ofiria, Firenze 1954.
Erba sul muro, Iride, Napoli 1965 (pref. G. Salveti).
Poesie 74, SEN, Napoli 1974 (pref. D. Rea).
Affinità imperfette, SEN, Napoli 1978 (pref. M. Stefanile).
I diritti senza nome, SEN, Napoli 1978 (pref. M. Grillandi).
Angolo artificiale, SEN, Napoli 1979.
Graffito controluce, SEN, Napoli 1980 (pref. G. Raboni).
Ingresso Bianco, Glaux, Napoli 1983.
Le stanze, Glaux, Napoli 1983 (pref. C. Ruggiero).
Fogli dal calendario, Tam Tam, Reggio Emilia 1984 (pref. G.B. Nazzaro).
Candida, Guida, Napoli 1985 (pref. M. Pomilio; Premio Adelfia 85 e Stefanile 86).
Dieci poesie d’amore e una prova d’autore, Altri Termini, Napoli 1987 (Premio
Venezia 87).
Infibulazione, Hetea, Alatri 1988.
II tempo scalzato, All’antico mercato saraceno, Treviso 1989.
L’intimo piacere di svestirsi, L’Assedio della poesia, Napoli 1992.
Il gesto – le camelie, All’antico mercato Saraceno, Treviso 1992 (Premio Spallicci).
Dietro il restauro, Ripostes, Salerno 1993 (Premio Minturnae 1993).
Attese, Porto Franco, Taranto 1994 (Illustrazioni di Aligi Sassu).
Inedito 95, nell’antologia di Giuliano Manacorda Disordinate convivenze, L’assedio
della poesia, Napoli 1996.
Io ti inseguirò (venticinque poesie intorno alla Croce), Luciano Editore, Napoli 1999.
Rapinando alfabeti, L’assedio della poesia, Napoli 2001 (pref. Plinio Perilli).
Corruptions, Gradiva Pubblications, New York 2004 (trad. Luigi Bonaffini).
Per lembi, Manni editori, Lecce 2004 (Premio speciale della Giuria Astrolabio 2005,
Premio Satiro d’argento 2006).
Fugacità del tempo, Ed. Lietocolle, Faloppio 2007 (pref. G. Finzi).
Ultime chimere, L’arcafelice, 2008.
Fratture da comporre, ed. Kairòs, Napoli 2009.
Frammenti imprevisti (Antologia della poesia contemporanea), ed. Kairòs, Napoli
2011.
Misure del timore (dai volumi 1985/2010), Ed. Kairòs, Napoli 2011.
Il senso della possibilità, ed. Kairòs, Napoli 2013 (premio Sant’Anastasia 2014,
Premio speciale Camaiore 2014).
Come un solfeggio, ed. Kairòs, Napoli 2014.
Oltre lo smeriglio, ed. Kairòs, Napoli 2014.
In memoria di Elena / Ín amintirea Elenei (versi / versuri), Editura Contact
International, Iasi (Romania) 2014 (edizione bilingue a cura di Geo Vasile, pref. Enzo
Rega)
Ultimo tocco, Puntoacapo editrice, Pasturana 2015 (postfazione di Mauro Ferrari).
Da mozzare, Ed. Poetikanten, Sesto Fiorentino 2016.
Non ritorni, Ed. Robin, Torino 2016 (Premio Letterario Nazionale Le Nuvole-Peter
Russell 2017, XV edizione 2017).
Sospensioni, Ed. Eureka, Corato 2016.
Canzoniere dell’assenza, ed. Kairòs, Napoli 2018 (pref. Silvio Perrella).
Svestire le memorie, Ed. Fondi, 2018 (premio Libero De Libero)
Come in Roland Barthes verso la morte della madre e che ha tentato di ritrovare nel portacipria d’avorio sul comò o nel punctum della foto che la ritraeva fanciulla con una strana luce nell’occhio destro, così Antonio Spagnuolo continua anche in questi versi a tentare di convivere con la barthesiana “la presenza della assenza” nel lutto permanente della perdita della compagna amata. La scrittura poetica di questo lungo diario dell’assenza non si incrina né devia esteticamente dal suo corso. E così in Antonio Spagnuolo la scrittura si fa stoico atto di resilienza attiva, come del resto è stato e continua ad essere anche per e in Luciano Nota anch’egli poeticamente alle prese con il tema lacerante della “assenza”.
Gino Rago
Su “Bomba carta” di Antonio Spagnuolo
Nella poesia di Antonio Spagnuolo l’Amore si pone come conoscenza del mondo per epifanie e preziosi ancoraggi di memoria, come
Luogo dove tutte le forme dell’esistere convergono nella centralità del sentimento esperito.
Tempo e spazio non sono che percezioni trascoloranti della vicenda d’amore, riconfigurazioni divenienti del mondo, storia e fede, in una verità sofferta e goduta, ma riconosciuta come unica autenticità.
Possesso o perdita non intaccano il dato ontologico di un sentire come misura e fondamento, anche quando scocca l’ora dell’assenza e della delusione nella china dell’esilio dal paradiso assaporato di pienezza,
nella memoria che distilla dolore senza fine.
Il tutto espresso in lingua sapiente e dalla musica fascinosa, dagli accordi sensuali e pensierosi al contempo. Una lingua di grazia per una Poesia come “sentimento del tempo”
Gabriella Cinti.
carissimi Gino Rago e Gabriella Cinti – Grazie per queste parole così calorose e pregnanti. Sono felice se i miei versi riescono a penetrare nell’animo del lettore. La poesia alberga nel sub conscio ed esplode con i colori della parola. Antonio