Tre poesie di Edward Estlin Cummings, traduzione di Salvatore Quasimodo

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Edward Estlin Cummings, poeta e romanziere statunitense, nasce a Cambridge, Massachusetts il quattro ottobre del 1884. Dopo aver rivissuto le sue esperienze di guerra in La stanza enorme ( la reclusione nel campo di concentramento francese di La Ferté Macé), 1922, si è avvicinato in poesia al linguaggio tipico di Apollinaire. Raggiunge la notorietà  con la raccolta Tulipani e camini, 1923. Tra le altre raccolte ricordiamo 50 Poesie, 1940, Poesie complete, 1954, Poesie,1958. Muore a North Conway, New Hampshire, il tre settembre del 1962.

 

3

la mia ragazza è alta, ha duri lunghi sguardi;
quando è in piedi le sue lunghe dure mani tengono
il silenzio sul suo vestito; buono per il letto
è il suo lungo duro corpo pieno di sorprese,
come bianco filo elettrico dà scosse,
se sorride, talvolta al duro lungo sorriso
gaiamente mi trafiggono eccitanti dolori,
e il lieve rumore dei suoi occhi affila
subito il taglio alla mia smania. La mia ragazza
è alta e soda, ha le gambe sottili di una vite
che ha consumato la vita sul muro di un giardino,
e sta per morire. Quando andiamo a letto irritati
comincia a ondeggiare le gambe, e s’avvinghia
a me e mi bacia il viso e la testa.

 

5

siate soprattutto giovani e lieti;
se giovani, in qualunque modo scorra
la vostra vita essa sarà con voi

in armonia; se lieti, ognuno sarà come voi:
Ragazze e ragazzi hanno forse bisogno
semplicemente di ragazzi e ragazze:
io posso amare totalmente solo

la donna che con ogni sua arte estende
lo spazio all’uomo, e annulla il tempo nella
sua mente come non potreste mai

immaginare; possa Dio proteggere
e (nella sua clemenza) risparmiare
la vostra amante fedele: su questa
via è la scienza, la tomba del feto
detto progresso, la negazione
che è silenzio senza morte.

Io preferirei imparare il canto
da un uccello piuttosto che insegnare
a diecimila stelle a non danzare.

 

11

amore è più oscuro ancora
che dimenticare, più
chiaro ancora che ricordare,
più raro d’onda umida
più frequente che deludere,

è il più pazzo e lunare
e non sarà minore
di tutto il mare che solo
è più profondo del mare,

amore è sempre meno
di vincere, mai meno
di vivere, appena più
grande del minimo principio,
sempre un po’ meno
di perdonare,

è il più savio e solare
e non può spegnersi più
di tutto il cielo che solo
è più alto del cielo.

Edward Estlin Cummings (trad. di Salvatore Quasimodo)

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