
Günter Grass, Danzica, 16 ottobre 1927 – Lubecca, 13 aprile 2015
Il 13 aprile 2015 muore Günter Grass, premio Nobel per la letteratura nel 1999. Aveva 88 anni, era nato a Danzica nel 1927. È conosciuto soprattutto come narratore e alcuni suoi titoli quali “Il tamburo di latta” (1959), “Gatto e topo” (1961), “Anni di cani” (1963), “Anestesia locale” (1969) hanno fatto storia a livello internazionale. Dopo un periodo defilato, nel 2002 era tornato sulle pagine di tutti i giornali del mondo per la riuscitissima pubblicazione di “Im Krebsgang“, in italiano “Il Passo del Gambero” (uscito in Italia nel 2004), in cui si raccontava della tragedia del transatlantico “Wilhelm Gustloff”, il maggiore dramma nella storia navale. Ma non era solo romanziere, anche saggista e drammaturgo, perfino scultore. Personalmente, lo avevo conosciuto come poeta, estremamente interessante, autore di alcune raccolte per certi aspetti superiori addirittura ai romanzi: “Die Vorzüge der Windhühner” (1956), “Gleisdreieck” (1960), “Ausgefragt” (1967), “Gli ultimi balli” (Letzte Tänze, 2003), “Dummer August” (2007), “Eintagsfliegen” (2012). Incisivo e tagliente, mi piace l’ironia con cui affronta i più diversi temi in poesia, con un risvolto sempre anche civile, e scelgo, per ricordarlo, questa poesia che aveva letto anche in italiano al festival di Roma.
Paolo Ruffilli
CACCIATORI DELLA DOMENICA
Vanno a sparare alle beccacce,
e quel che prendono
lo portano dentro sacchetti scoloriti,
dentro sacchetti, si capisce,
e il sacchetto lentamente si unge di grasso.
Musone, così si chiama il cane,
ma non risponde quando ne gridano il nome.
E la beccaccia, adesso,
beccata dentro il suo sacchetto,
è pure lei musona e tutta unta?
Scolorita musona la beccaccia.
Musone il cane, che si chiama così
ma non risponde a quel nome…
“Musone!” gridano i musoni.
Sono andati a sparare alle beccacce.
Günter Grass
L’ha ribloggato su Paolo Ottaviani's Weblog.