LA SETTIMANA DELL’AMORE (quarto giorno): poesie di Pietro Metastasio, Miriam Bruni, Pasquale Vitagliano, Antonella Jacoli, Carla de Falco

Chagall ok

Compleanno di Marc Chagall 1915, Museum of Modern Art di New York

 

Epitalamio 2

Eccelsa donna, a cui fortuna e merto
Per l’umano sentier compagni sono
Non isdegnar che l’amoroso serto,
Che intesso agli altri sposi, io t’offra in dono.
Forse che un dì, reso lo stile esperto,
Canterò le tue lodi in chiaro suono.
Or cortese m’ascolta, e soffri intanto
Che all’imprese sublimi avvezzi il canto.

Pietro Metastasio

 

Ascolta le canzoni a piedi scalzi

Ascolta le canzoni a piedi scalzi
e mani alzate.
Agita le fronde.
Sciameranno le note, a brividi
lungo i rami
e lungo il tronco.
Chiudi gli occhi e seguile, dimentica
la folata siberiana
in piena estate,
il fiotto di rabbia stillato dal favo
del miele: tra i dolori
questo il più crudele.
Senza sfiorarti perfora il cuore, spada
sguainata, testa
di medusa! E tu
che ami sei di nuovo in croce, pietrificata.

Miriam Bruni

 

No! Gazze siete

Finite
di sbattere
le ciglia
colombe bianche,
se non avete
per me la perla.
Furtive,
eccovi
raccogliere
da terra
i denti d’oro della
mia superbia.

No! Gazze siete.
Non occhi.

Pasquale vitagliano

 

Così come per noi

Mi sono mai fatta vanto dell’amore?
Non so neppure scusarmene
sebbene mi sembri naturale.
Ridi se ancora mi comprendi
che niente è dolce come oggi
nel tepore della malinconia.
Sorprenditi a sognarmi nuova
a metà come stordito dal canto
di qualcuno che non ha peso.
Siamo vivi e perciò amanti
il luogo non importa.

Antonella Jacoli

 

Autopsia di un amore

ogni volta che qualcosa si spegne
la mia natura femmina s’ inquieta
mi affaccio alla finestra e accendo
un lungo silenzio senza filtro
davanti alla piacevole tristezza
della costa incipriata dalla brezza
in posa sotto un ovvio sole.

si muove tutto, io non cado.
in un tempo diafano hai assunto
la strana posa di uno qualunque
la fattezza estranea di un indesiderabile.

chissà com’è cominciato, quando è successo
che le tue parole mi hanno nutrita di niente
e che ho sentito d’improvviso vuoto
il letto dal mio lato
ruvida quella bocca sulla mia
estranei quei calzini sporchi
che forse già da ieri odierò.

Carla de Falco

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