Gustavo Adolfo Bécquer nacque nel 1836 a Siviglia. Donna Manuela Monahay, rimasto orfano, lo accolse in casa mettendogli a disposizione la ricca biblioteca. Entrato in contrasto con la madrina (voleva avviarlo al commercio), nel 1854 si recò a Madrid dove visse modestamente di collaborazioni giornalistiche e teatrali. Strinse amicizia col musicista Prieto e il poeta Ferràn. Sposò nel 1861 Casta Esteban da cui si separò sette anni dopo. L’aggravarsi della malattia ( i primi sintomi della tubercolosi erano già apparsi nel 1854) spinse il poeta a rifugiarsi nel monastero abbandonato di Viruela. Morì, a soli 34 anni, a Madrid nel 1870. Le Rime, furono pubblicate un anno dopo la morte del poeta da alcuni amici ai quali aveva affidato i suoi versi poco prima di morire. Le 79 poesie della raccolta fecero di Bécquer il più alto lirico spagnolo dell’ Ottocento. Le rime nascono sempre da un’occasione amorosa ed esprimono il mondo dei sentimenti e dei sogni del poeta. Tre sono i temi dominanti della sua poesia: il mistero del destino, la solitudine e soprattutto l’amore, non idealizzato ma umano, soggetto all’imperfezione e quindi destinato a sfuggire, a finire e a trasformarsi in malinconia. I versi sono brevi, melodiosi e, a tratti, dimessi.
IX
Besa el aura que gime blandamente
las leves ondas que jugando riza;
el sol besa a la nube en occidente
y de púrpura y oro la matiza;
la llama en derredor del tronco ardiente
por besar a otra llama se desliza;
y hasta el sauce, inclinándose a su peso,
al río que le besa, vuelve un beso.
IX
Bacia l’aura che geme gentilmente
le lievi onde che increspa per suo gioco.
Il sole bacia nubi ad occidente
e le colora di porpora e croco;
la fiamma gira intorno al tronco ardente
per un’altra baciar lingua di fuoco
e anche il salice chinando il suo peso
al fiume restituisce il bacio preso.
XXIV
Dos rojas lenguas de fuego
que a un mismo tronco enlazadas
se aproximan, y al besarse
forman una sola llama.
Dos notas que del laúd
a un tiempo la mano arranca,
y en el espacio se encuentran
y armoniosas se abrazan.
Dos olas que vienen juntas
a morir sobre una playa
y que al romper se coronan
con un penacho de plata.
Dos jirones de vapor
que del lago se levantan,
y al reunirse en el cielo
forman una nube blanca.
Dos ideas que al par brotan,
dos besos que a un tiempo estallan,
dos ecos que se confunden,
eso son nuestras dos almas.
XXIV
Due rosse lingue di fuoco
che a un solo tronco si accostano
abbracciate, e con un bacio
una sola fiamma formano;
due note tratte dal liuto
da un’identica pennata,
e nello spazio si trovano
ed armoniose si abbracciano;
due onde che vengono insieme
a morir su un solo lido
e che si cingono infrante
di un ciuffo d’argento vivo.
Due brandelli di vapore
che si levano dal lago
e unendosi lì nel cielo
una nube bianca danno;
due idee che sbocciano insieme,
due baci che a un tempo schioccano,
due echi che si confondono,
ecco da due l’anima nostra.
XXXII
Pasaba arrolladora en su hermosura
y el paso le dejé,
ni aun mirarla me volví, y no obstante
algo en mi oído murmuró “Esa es”.
¿Quién reunió la tarde a la mañana?
Lo ignoro; sólo sé
que en una breve noche de verano
se unieron los crepúsculos y … “fue”.
XXXII
Con bellezza incantevole passava
e il passo le lasciai,
né osai guardarla, giuro, ma lo stesso
sentii un sussurro dietro: “è lei, lo sai”.
Chi è che riuscì a riunire notte e giorno?
Non so se si potesse
ma so che in una breve notte estiva
si unirono i crepuscoli, e … successe.
Traduzione di Simone Camassa