Verklärter Herbst
Gewaltig endet so das Jahr
Mit goldnem Wein und Frucht der Gärten.
Rund schweigen Wälder wunderbar
Und sind des Einsamen Gefährten.
Da sagt der Landmann: Es ist gut.
Ihr Abendglocken lang und leise
Gebt noch zum Ende frohen Mut.
Ein Vogelzug grüßt auf der Reise.
Es ist der Liebe milde Zeit.
Im Kahn den blauen Fluß hinunter
Wie schön sich Bild an Bildchen reiht –
Das geht in Ruh und Schweigen unter.
Le quartine di Verklärter Herbst (Autunno trasfigurato) di Georg Trakl sono tappa ineludibile di ciò che Martin Heidegger considerava un unico poema, ‘il’ luogo della poesia. Il titolo che Heidegger diede alle sue riflessioni sulla poesia di Trakl fu infatti Eine Erörterung seines Gedichtes, Una trattazione del suo poema (il grassetto è mio). Ho provato a riportare nella versione italiana la rima alternata, che nell’originale è prodigiosa nella sua naturalezza come l’acqua dell’amato e ricorrente “fiume azzurro”.
Autunno trasfigurato
Finisce così l’anno, con vigore,
Con vino d’oro e frutto dei giardini.
Tacciono intorno i boschi, ed è stupore
Al solitario sono per la via vicini.
Allora dice il contadino: è bene.
Voi campane del vespro a largo raggio
In fine ancora, piano date forze serene.
Migranti uccelli salutan lungo il viaggio.
È dell’amore l’epoca clemente.
Giù per l’azzurro fiume sulla chiatta
Immagini si susseguon, quanto dolcemente –
Tramonta in silenzio il tutto ed in quiete perfetta.
(traduzione di Anna Maria Curci)
Chapeau, carissima Anna Maria.
Ogni incontro con la poesia di Trakl è motivo di sosta e riflessione. Grazie, carissimo Antonio.