Scarse sono le notizie sulla vita della poetessa greca Saffo: alcune fonti affermano che fosse di piccola statura, bruna e non bella. Secondo la tradizione nacque da nobile famiglia a Ereso, nell’isola di Lesbo, tra il VII e il VI secolo a.C. e trascorse buona parte della sua vita a Mitilene. Conterranea e contemporanea del… Continue Reading
Due poesie di Tudor Arghezi
L’ULTIMA ORA In cielo batte l’ora di bronzo e di ferro. Dentro una stella batte l’ora di velluto. L’ora di feltro batte alla torre della cittadella. Nell’ora di lana si sente il tempo vecchio e si lacera l’ora di carta. Vicino all’epitaffio del ricco batte la voce dell’ora di polvere. Questa notte, sorella,… Continue Reading
“Ride la gazza, nera sugli aranci” di Salvatore Quasimodo
Ride la gazza, nera sugli aranci Forse è un segno vero della vita: intorno a me fanciulli con leggeri moti del capo danzano in un gioco di cadenze e di voci lungo il prato della chiesa. Pietà della sera, ombre riaccese sopra l’erba così verde, bellissime nel fuoco della luna! Memoria vi concede breve sonno;… Continue Reading
Sei poesie di Salvatore Quasimodo
Salvatore Quasimodo (Modica, 1901 – Napoli, 1968) vinse il Premio Nobel del 1959, destando la rabbia di Giuseppe Ungaretti. Proprio come in Ungaretti, l’ermetismo lascia trasparire il dramma civile ed esistenziale rappresentato dallo sconvolgimento bellico. Trovano spazio nella sua poetica i temi più vari: la lacerazione dovuta all’abbandono delle calde terre del sud , l’impegno… Continue Reading
“Il poeta e il politico” di Salvatore Quasimodo
“Lunga è la notte che non trova mai giorno”: sono parole di Shakespeare nel Macbeth e ci aiutano a determinare una condizione del poeta, al quale in un primo tempo il lettore appare da un’immagine della sua solitudine con volto e gesti del compagno d’infanzia; forse di quello più sensibile, esperto di letture segrete, ma… Continue Reading
Ungaretti contro Quasimodo. La missiva pubblicata nel volume ‘Giuseppe Ungaretti – Jean Lescure. Carteggio (1951-1966)’ edito da Olschki
Salvatore Quasimodo? ”Un pappagallo e un pagliaccio”. Così Giuseppe Ungaretti bollò il poeta siciliano subito dopo la conquista del Premio Nobel, suo rivale diretto nella corsa al prestigioso riconoscimento dell’Accademia Svedese. Il giudizio al vetriolo compare in una lettera privata inedita che l’autore della raccolta ‘Il porto sepolto’ inviò il 4 novembre 1959 all’amico francese… Continue Reading
L’amore omosessuale: sette poesie di Stratone tradotte da Salvatore Quasimodo
Bevi ora, e ama, Dàmocrate. Non sempre berrai e non sempre andrai con i ragazzi. Mettiamoci ghirlande e unguenti, prima che li portino sulle nostre tombe. Le ossa finchè vivo bevano vino; e, morto, che le inondi anche il diluvio. * Amo i bianchi, ma amo anche quelli… Continue Reading
La settimana dell’amore, l’ardore dei poeti: i lirici greci
ll vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla… Continue Reading
Commenti recenti