Nel 750° della nascita di Dante: Ma già volgeva il mio disio e ‘l velle […] l’amor che move il sole e l’altre stelle (Paradiso, XXXIII, vv. 143-145), di Giovanni Caserta

Salito nel cielo Empireo, quando ancora credeva di avere a fianco Beatrice, Dante si accingeva., al solito, a far domande su cose “di che la mente sua era sospesa”. Ma, girandosi su un lato, con somma sorpresa scopriva che, al suo fianco, non c’era più  Beatrice. “Credea – dice – veder Beatrice, e vidi un… Continue Reading


Nel 750° della nascita di Dante: Cesare fui e son Giustiniano… (Paradiso, VI, 10), di Giovanni Caserta

Come è stato sempre ricordato, i tre canti sesti della Divina Commedia sono tutti dedicati al tema politico. Nell’Inferno è Ciacco a parlare della corruzione di Firenze. Ciacco è peccatore del peccato di gola, ritenuto, in un Medioevo afflitto dalla fame, uno dei vizi più pericolosi. Lo dice l’aggettivo “famelico”, ancor oggi in uso. La… Continue Reading


Nel 750° della nascita di Dante: Uomini poi, a mal più che a bene usi… (Paradiso, c. III, v. 106), di Giovanni Caserta

Personalità prepotente e aggressiva, Dante è anche il creatore di poche, ma delicatissime figure femminili, in cui riflette quel bisogno di amore, delicatezza e gentilezza, che sicuramente non riuscì a dargli Gemma Donati, la quale non solo non compare mai come destinataria dei versi del marito, ma, sul piano umano, non riuscì a capire quanto… Continue Reading


Nel 750° della nascita di Dante: E se licito m’è, o sommo Giove, […] son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? (Purgatorio, VI, vv. 118-120), di Giovanni Caserta

Come è noto, ogni canto sesto della Divina Commedia fu da Dante dedicato alla questione politica, e, in particolare, allo status politico del tempo, visto nelle diverse articolazioni territoriali. Il canto VI dell’Inferno fu dedicato alla condizione di Firenze; alla condizione dell’Italia, invece, fu dedicato il canto VI del Purgatorio; alla condizione dell’Impero, e quindi… Continue Reading


Nel 750° anniversario della nascita di Dante: Ulisse, il peccatore che non coniugò virtute e conoscenza (Inferno, c. XXVI), di Giovanni Caserta

Di ponte in ponte, eccetto il caso di un ponte crollato, Dante e Virgilio raggiungono la ottava bolgia dell’ottavo cerchio. Hanno, nel loro faticoso e tormentato cammino, incontrato, bolgia dopo bolgia, seduttori, adulatori, simoniaci, indovini, barattieri, ipocriti e ladri. Si son quindi trovati a cavallo del ponte che sovrasta la ottava bolgia, destinata ai consiglieri… Continue Reading


Nel 750° anniversario della nascita di Dante. Come sarà che l’Etiope andrà in Paradiso ovvero cultura e intercultura in Dante, di Giovanni Caserta

In tempi recenti, la riacutizzazione più o meno improvvisa degli odi razziali e delle differenze etniche ha portato non poche istituzioni educative e culturali ad affrontare, a più riprese, il tema della cosiddetta intercultura. Generalmente i progetti finalizzati, se nati in concomitanza con alcuni fatti di cronaca, non sortiscono, almeno per l’immediato, alcun effetto, perché… Continue Reading


Nel 750° della nascita di Dante: Tra i barattieri, dai quali “del no per li denar vi si fa ita” (Inferno, XX, v. 42), di Giovanni Caserta

Si è nel sabato 3 aprile 1300, intorno alle sette del mattino, quando Dante e Virgilio lasciano il ponte che sovrasta la quarta bolgia, quella degli indovini, che hanno figura stravolta. Il loro viso, infatti, è girato sulle spalle, sicché le loro lacrime scendono prendendo la via tra le due natiche, come in un piccolo… Continue Reading


Nel 750° anniversario della nascita di Dante: Brunetto Latini, colui che non capì dov’è il vero tesoro (Inferno, XV) di GIOVANNI CASERTA

…la conoscenza süa al mio ‘ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: «Siete voi qui, ser Brunetto?». E quelli: «O figliuol mio, non ti dispiaccia se Brunetto Latino un poco teco ritorna ‘n dietro e lascia andar la traccia». Brunetto Latini fu tra i più famosi intellettuali del Duecento. Maestro ideale di… Continue Reading