( Eduardo Fiorito, La magia – I quattro elementi)
DELIRIO
E’ un fatto magnifico.
La bacchetta non serve.
Dovreste solo alzare
con un colpo esemplare
la mente
e correre, scansare,
colpire col minimo
pieno dell’esistenza
i quaderni scalfiti
sul niente.
E credere all’incanto,
al mito realizzato
dell’uomo capace di
avere più deliri,
e volare.
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la poesia è brillante, mi piace molto, scorre bene, avvince: ma dimmi, perché un uomo secondo te deve delirare per poter spiccare il volo?
Non trasmette molto, sinceramente.
Fin dall’inizio questo pezzo inceppa, soprattutto per quei primi due versi chiusi con un punto fermo. Se l’intento è quello di creare delle pause significative nella lettura sarebbe stato sufficiente interporre una virgola a separare i due versi, secondo me. Coi punti fermi si crea un baratro, un’eco prolungata di nulla.
“I quaderni scalfiti sul niente” è un’immagine assolutamente avulsa da qualsiasi contesto logico, chiara forse per l’autore, ma che costringe il lettore a rocamboleschi salti di pensiero, e notevoli forzature dell’immaginazione, così come anche “il mito realizzato dell’uomo capace di avere più deliri” (tre versi deliranti?).
Infine, le congiunzioni a inizio di frase sono tutto, tranne che poetiche.
Per quello che vale il mio parere, non m’è piaciuta un granché.
Ben venga il tuo giudizio, Franz. Comunque grazie
Intanto ti ringrazio per aver accettato il commento. Sinceramente non ci speravo, considerando quanto spesso la moderazione dei commenti venga usata come forma di censura :)
Ci tengo a sottolineare che la mia critica non vuole essere un giudizio sull’autore o sulla sua produzione poetica, ma meramente un’impressione sulla poesia proposta. Desidererei lo stesso per le mie, anche se trattandosi di sonetti in genere la gente tende a bocciarle per principio, essendo “palesemente anacronistico e privo di senso scrivere ancora coi metri classici” :)
Naturalmente, essendo lei l’autore, mi piacerebbe anche capire un po’ meglio le immagini utilizzate :)
Intanto grazie per la risposta
ps. chiedo scusa per gli errori nel commento… non aiuta scrivere dall’ufficio :)
Inviaci i tuoi sonetti, Franz, con una breve nota bio-bibliografica a erato2.0@libero.it . Li leggeremo volentieri. Quanto alle mie liriche non le spiego quasi mai, posso dirti solo che la mia speranza è quella dell’uomo capace di mettere da parte il delirio del male, della cattiveria, dell’indifferenza, e far prevalere il delirio del sogno, della bellezza, del volo. A presto