Non avevo voglia di trascrivere quello che la Valduga dice di Leopardi. Vi invito ad aprire il link e sentire la sua voce dire assurdità.
La presenza di Èrato vuole essere la palestra della poesia e della critica della poesia operata sul campo, un libero e democratico agone delle idee, il luogo del confronto dei gusti e delle posizioni senza alcuna preclusione verso nessuna petizione di poetica e di poesia.
Non avevo voglia di trascrivere quello che la Valduga dice di Leopardi. Vi invito ad aprire il link e sentire la sua voce dire assurdità.
Ancora Eros m’ha colpito
con un gran maglio,
come un fabbro,
e mi ha temprato tuffandomi
in una fiumana invernale.
Anacreonte
Tra i rumori della folla ce ne stiamo noi due, felici di essere insieme, parlando poco, forse nemmeno una parola.
Walt Whitman
Michelangelo Merisi da Caravaggio - La vocazione di San Matteo, 1599-1600, olio su tela, 322 x 340 cm, San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli - Roma
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E’ doveroso ricordare che Ennio Abate oltre ad essere un ottimo poeta è anche un bravo pittore. Ha dunque una visione dell’arte più ampia.
Infatti, Luciano, vorrei invitare Ennio ad esporci in modo più ampio questo argomento, è stimolante.
@ Di Biagio
Non capisco a quale argomento ti riferisci. Al discorso del montaggio?
Sulla categoria del “rispetto” si può dire tutto e il contrario di tutto , postulare e teorizzare all’infinito per poi pervenire ad una serie di “verità” tutte ampiamente
virgolettate e consentanee alla definizione del sesso degli angeli . E’ quindi una strada praticabile , ma con tutte le pregiudiziali di questo mondo .
Sta di fatto che i contenuti e le modalità della Valduga hanno il loro trend di gradimento ( e sgradimento ) mediato da pancia e testa di un ascolto a cui verosimilmente non si comanda : prendere o lasciare ( che è poi il destino di tutte le poetiche a forte radicalizzazione linguistica e tematica ) . Quello che si può non condividere e detestare è la celebrazione / canonizzazione / supervalutazione di certi poeti , odiosa provinciale operazione perpetuata nelle principali Storie della Letteratura Italiana di questo ultimo ventennio e pilotata dalle case editrici che ben conosciamo …. ( E concludere con un salutare chissenefrega della Valduga , riprendendo Narda Fattori e il suo dispaccio liberatorio ) .
leopoldo attolico –
Ennio Abate, sì, mi riferivo al discorso sul montaggio della citazione. Ci stavo riflettendo, in effetti in poesia accade spesso, ma lo avevo considerato sempre come “omaggio” all’autore citato (nel caso di versi ripresi tout court) o estensione di un pensiero, ampliamento di un discorso che, in effetti, può arrivare anche a un capovolgimento del senso iniziale della citazione.
Il tempo passa, ma c’è qualcuno che ripensa quest’argomento e ve lo segnalo:
DINAMO SELIGNERI,INEDITI,NARRATIVA,SCRITTURE
NON SI SCHERZA CON I POETI
https://rebstein.wordpress.com/2017/07/09/non-si-scherza-con-i-poeti/
Un caro saluto
Ho goduto moltissimo il formidabile pezzo di Dinamo Seligneri. Per la Valduga, una prece. Il mondo ricorda i versi di Leopardi e (molto meno) di Raboni, quelli della Merini e della Szymborska, quelli di Kavafis e di Giudici. I suoi chi li ricorda? C’è chi nasce poeta e chi versifica.