Passiamo il ponte sul Naviglio Grande, l’acqua è piatta come in quelle sere che Lei ci potrebbe impazzire. La scritta blu è sempre più vicina: Tango, c’è scritto in corsivo. Un posto come tanti, apparentemente. Ma si respira famiglia, c’è l’albero genealogico del jazz alle pareti, Nico, Giamma, Cassa e gli altri sono bruscamente… Continue Reading
“Nel mezzo del cammino verso Roma”. Dante e l’allegoria del Veglio di Creta (Inferno, XIV, vv. 94-120), letta da Marco Onofrio
(…) «In mezzo mar siede un paese guasto», diss’elli allora, «che s’appella Creta, sotto ‘l cui rege fu già ‘l mondo casto. Una montagna v’è che già fu lieta d’acqua e di fronde, che si chiamò Ida; or è diserta come cosa vieta.
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