Rispolverare i classici: cinque aforismi di Platone

Plato-raphaelPlatone, filosofo greco, nacque in Atene da famiglia aristocratica nel 428/27. Da parte del padre Aristone discendeva dal mitico re Codro; da parte della madre Perictione discendeva da Crizia il Vecchio, dell’ambiente di Solone. Sembra che il suo vero nome sia stato quello di Aristocle. Platone fu soprannome datogli più tardi, alludendo forse alla sua ampia costituzione. Discepolo di Socrate, fu alla corte di Dioniso il Vecchio a Siracusa. Costretto ad allontanarsi, fondò ad Atene nel 387 l’Accademia. Fu ancora due volte a Siracusa (367 e 361), dove tentò inutilmente di attuare le sue idee politiche. Pose come fondamento dell’essere e del conoscere le idee, essenze pure e intelligibili, gerarchicamente ordinate nell’idea suprema del Bene. Al dualismo gnoseologico (opinione-scienza) corrisponde quindi il dualismo metafisico tra il mondo sensibile in divenire e il mondo immutabile delle idee la cui conoscenza è a priori innata (concetto dell’anamnesi o reminiscenza, per cui conoscere è ricordare) essendo la ragione per natura partecipe della razionalità ( mito della biga alata). Su questo principio trova fondamento la dottrina, d’origine orfico-pitagorica, dell’immortalità dell’anima (Fedone) e, sul principio del dualismo tra mondo sensibile e intelligibile, la dottrina dell’eros, desiderio di conoscenza che media dialetticamente i sensi e la ragione, la conoscenza e la pratica. Nel 348/47, Platone moriva in Atene. La sua opera consta di 34 dialoghi, divisi in quattro gruppi; tra i principali: Apologia di Socrate, Eutifrone, Critone, Repubblica (10 libri), Fedro, Fedone, Convito, Parmenide, Sofista, Teeteto, Filebo, Timeo, Leggi. A queste opere vanno aggiunte 13 lettere.

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La poesia si avvicina alle verità essenziali più della storia.

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Pare che la verità indichi il vagabondare di Dio.

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Se la morte è assenza totale di sensazioni, come se si dormisse un sonno senza sogni,
oh, essa sarebbe un guadagno meraviglioso.

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Col credere che si debba far ricerca delle cose che non si sanno, diventiamo migliori,
più forti e meno inetti, che non se credessimo che sia impossibile trovare ciò che non sappiamo.

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I felici sono felici per il possesso della giustizia e della temperanza, e gli infelici infelici
per il possesso della cattiveria.

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