Auscultando i versi di Laura Sagliocco (“Sensi e sentimento dei sogni”, Campanotto, 2011, pp. 160, Euro 15) s’impone alla mente un’idea di poesia come specchio visibile delle cose invisibili: una sorta di “lampada di Aladino” che libera lo “spazio interiore del mondo” manifestando l’ordine in cui ogni cosa è inscritta e la sostanza cosmica di… Continue Reading
“Arabeschi di luce” di Maria Grazia Maramotti, letto da Marco Onofrio
E se la poesia fosse il riflesso della Luce che vedemmo (anzi: che eravamo) prima di nascere? Come quando guardiamo le cose dopo aver fissato troppo il sole: le vediamo intarsiate dagli “arabeschi” di quella luce, una patina d’oro che si sovrappone alla materia, prima di svanire poco a poco. Maria Grazia Maramotti è una… Continue Reading
“VORREI ESSERE PAZZO”poesia di Luciano Nota da “Intestatario di assenze”, Campanotto – 2008 –
VORREI ESSERE PAZZO Vorrei essere pazzo. Gridare abbaiare strabiliare di giorno di notte di mattina. Vorrei essere pazzo. Urlare urlare urlare alle piante alle strade alle teste di notte di giorno di mattina. Urlare al niente. Vorrei essere pazzo. Spaccare sabotare assillare violare trasgredire assordare suggellare. Vorrei essere pazzo. Sfondare i muri i tormenti la… Continue Reading
“Sopra la terra nera”, Luciano Nota, Campanotto – 2010 –
La vita è ardua per Luciano Nota. “Ho muri da spianare” – proclama già dall’incipit della sua raccolta. E poco dopo ribadisce: “Occhi ho lasciato/ ai carboni/ e mani alle croci”. Si sente in una condizione esistenziale assurda, come assurdo è un tamburo che non suona. E’ una riflessione o sensazione che ricorda Ungaretti: “Sono… Continue Reading
Dodici poesie di Luciano Nota da “INTESTATARIO DI ASSENZE”, Campanotto – 2008 –
LA NOTTE ERA UN LUNGHISSIMO MARE Accadeva dopo cena appena dopo le ventuno al rintocco dell’ultimo sprazzo. Ci si chiamava per nomi stentorei Fidia, Asclepiade. Il tatto arroventato sui fianchi le labbra perfette all’umido corallo. Seguivamo vestiboli che aprivano a bifore più aggraziate. Soffocati in un nembo i sospiri sceglievamo Kavafis da leggere al… Continue Reading
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