Le ceneri profumano
Le ceneri profumano di nulla e di gloria. Così
Il nostro pensarci, o non pensarci. Inermi,
In questi battiti che evacuano il suolo. La pelle
Dell’alpino e la sua anima, come brucia nei roghi
Estivi. Il colore è quello della bocca, quando
Serri i denti, lasciando l’aria passare attraverso.
Io sono un animale di notte, un animale
Che chiude gli occhi, quando a scrivere fatica.
Le case sfioriscono
Il volto, un morbido fortino di atti
Dove mantenerci segreti. Le case sfioriscono
E gli alberi, sempre, si costruiscono
Con la dedizione esausta di un dialogo.
Nei mutamenti di un letto, la materia del collo
Stretta attorno a un funerale.
Questi territori che non lasciano tregua.
*
Rigiro il corpo e così mi reggo.
Nel tempo che ci consentono
Al rientro. Del tanatogramma,
Indicamene il centro. Per il tuo
Collo nel neon, sul membro.
*
Poche cose sono da misurare.
La circonferenza dei barattoli
Di omogeneizzati
Rimasti nascosti sotto il letto.
Lo spessore del legno, infine
La croce.
È un vento che trattiene
Di torrente vuoto è un vento che penduli trattiene
I tuoni, le gocce di tormenta.
Di tutte le nostre interminabili vite ho conservato
Le domande.
Stanotte ti chiedo se i santuari siano i deserti del
Popolo o se invece
I cimiteri siano occhi per le divinità. Il tuo è un
Respiro di bosco cittadino.
In cui i fiori, come le gore, le forti inconsistenze,
Ramificano sotto gli stessi.
Giorgio Papitto
Giorgio Papitto è nato a Chieti nel 1993 ed è cresciuto ad Alatri, in provincia di Frosinone. Attualmente risiede a Lipsia (Germania), dove è dottorando in Neuropsicologia presso il Max PlanckInstitute for Human Cognitive and Brain Sciences.Da tempo si occupa di poesia, sia nello spazio privato che in quello pubblico. Le prime esperienze le ha maturate all’interno di uncollettivo con sede a Bologna, città in cui ha svolto gli studi dimagistrale. Nell’estate del 2018 ha co-organizzato il festival “Langue – Festival della Poesia di San Lorenzo”, tenutosi a Roma. Sue poesie sono apparse su riviste nazionali – “Digressioni”, “Formafluens”, “Inverso – Giornale di Poesia”, “La Repubblica”, “La Tigre di Carta”, “Settepagine” – e internazionali – “Route 7 Review”, “The Scores”. Per “Formafluens” ha inoltre tradotto poesie di Catherine Fitzpatrick e Robin Gow. Una prima versione della presente raccolta si è classificata finalista al concorso “Bologna in Lettere” (2020) nella sezione inediti.