Tre poesie di Dennis Brutus, il poeta attivista anti-apartheid.

Dennis_BrutusPoeta sudafricano di lingua inglese, Dennis Brutus (Salisbury, Zimbabwe, 1924 – Cape Town – 2009) è stato un esponente di rilievo della letteratura africana di protesta e delle lotte per i diritti civili. La sua opera, caratterizzata da una sensibilità dolorosa formatasi all’esperienza dell’ apartheid, comprende diverse raccolte che esprimono la fiducia in un futuro migliore. Tra le raccolte: Sirens, Knuckles, Boots (Sirene, pugni, stivali, 1963), Letters to martha and Other Poems from a South African Prison (Lettere a Marta ed altre poesie da un carcere sudafricano, 1969), Poems from Algiers (Poesie da Algeri, 1970), Stubborn Hope (Ostinata speranza, 1978), Salutes and Censures (Saluti e censure,1984), Stille the Sirens (1993).

 

Desiderio di prestigio, brama di potere?
O potrebbe essere – strano, molto strano – amore,
strano amore?
E da quale fame umana sarebbe nata?
Soprattutto in cella solitaria,
ma anche nelle sezioni il senso religioso è rafforzato;
abitudine all’infanzia forse di preghiere notturne,
accessibilità della Bibbia o consapevolezza
di una morte prossima: e, naturalmente, è noto:
– comprano pie espressioni di favori
ed è un modo per indicare la riforma
(che cerca la promozione;
è la risorsa dei deboli è invocare la vendetta divina
contro la feroce ingiustizia,
ma nel grigio silenzio delle serate vuote
non è raro.

*

E forse è così.
Ma mi sembra
uno dei più orribili,
patetici, strazianti,
di tutti i dolori della prigione.
“Blue champagne” lo chiamavano
– “la ragazza” più famosa del luogo;
così eccitante forse, o conveniente;
sicuramente giovane, con curve giovani
– ciò che era più apprezzato.
E così con molti andò a letto ogni sera
e la canzone che fu hit-parade divenne il suo soprannome.
Quando lo vidi era vecchio (George vide il male,
disse, sulla sua faccia) ed era diventato
il più malvagio tra quei pervertiti:
un uomo nell’abbraccio omosessuale.

*

Del paesaggio delle mie stesse esperienze,
che attraverso le stesse terre desolate
in un mosaico di scorci
mi lascio o inciampo su di loro.
Non tutto è terrore e privazione, lo sai;
si arriva a stimare la vicinanza e la comprensione
che si instaurano con la compagnia umana,
i compagni, i decentrati;
e la disciplina fa molto per creare forma e modello
nella vita quotidiana così come nei giorni
e il lavoro onesto offre certe ore
che riscattano gli anni sprecati,
quindi ci sono momenti in cui la mente brilla sana
anche se vive: piuttosto come il mare
in calma all’alba.

Dennis Brutus

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