Avvocato del diavolo: “Linköping, l’unico aeroplano atterrato a Kjeller nel dicembre del 1935, ecc.: sono forse notizie interessanti. Ma allora come spiegate che proprio l’intelligente e astuto (per vostra stessa ammissione) Trotskij e il suo avvocato Goldman citarono loro stessi, durante le sessioni della commissione Dewey, “Linköping” e “l’unico aereo”? Non era forse un fatto controproducente per la loro causa, come avete mostrato voi stessi, e soprattutto non potevano sorgere dei dubbi in proposito ai giudici/giurati della commissione Dewey del tipo: “mi scusi, signor Trotskij, ma Linköping non è in Svezia?” Non potevano poi sorgere sospetti in proposito almeno ai giornalisti oppure agli osservatori che assistevano alle sedute della commissione Dewey, ivi compresa la sesta?” Il punto fondamentale è che sia Albert Goldman, un avvocato di fede trotzkista, che il suo assistito Trotskij citarono in modo volutamente fraudolento il pezzo dell’Arbeiderbladet del 29 gennaio 1937, durante la sesta sessione della commissione Dewey. Nuovo colpo di scena: Goldman e Trotskij non citarono, durante la sopracitata sesta sessione, la parte dell’articolo del giornale Arbeiderbladet del 29 gennaio 1937 quando esso parlava di “Linköping” e del “solo” aereo atterrato a Kjeller “nel dicembre del 1935”; Goldman e Trotskij in pratica mutilarono e censurarono volutamente l’articolo dell’Arbeiderbladet del 29 gennaio 1937, nel punto in cui esso descriveva le parole (telefoniche) di Gulliksen su “Linköping”, durante la sesta sessione della commissione Dewey e quando essi avevano di fronte dei possibili antagonisti, in una fase di pubblico contraddittorio. Proprio nel corso della sesta sessione della commissione Dewey, venne da essi volutamente tagliato e non citato, tra le altre omissioni, soprattutto il pezzo dell’Arbeiderbladet su “Linköping”, quando Trotskij e Goldman avevano di fronte i giudici di quest’ultima (specialmente l’ostile C. Beals) e quando era possibile un contradditorio; quando era quindi possibile che un giurato della commissione (Beals, ad esempio) chiedesse semplicemente “visto che Linköping non è in Svezia, non è forse strano che l’unico velivolo atterrato a Kjeller nel dicembre 1935 venisse dall’estero?” Trotskij invece citò correttamente, per intero e in modo esatto, e quindi con Linköping, il pezzo dell’Arbeiderbladet del 29 gennaio 1937 solo quando egli tenne il suo discorso conclusivo alla tredicesima sessione: un’arringa finale che avveniva senza possibili contradditori e possibili domande imbarazzanti da parte dei membri della commissione Dewey, oltre che al termine di un suo lungo intervento di alcune ore nel quale il riferimento a “Linköping” sarebbe andato inevitabilmente sommerso, dimenticato e perso nel nulla (almeno fino ad ora, certo, perlomeno fino al 2017), con i verbali del controprocesso Dewey che vennero inoltre pubblicati solo nell’agosto del 1937, a circa quattro mesi di distanza dalla conclusione del particolare procedimento giudiziario tenutosi in Messico alla presenza di Trotski.Siamo quindi in presenza di un taglio e di una censura di matrice trotzkista rispetto all’articolo dell’Arbeiderbladet del 29 gennaio del 1937: un brutto colpo, per le teorie che negano l’esistenza del volo di Pjatakov. Forse non ci credete, giudici-lettori? Bene, allora giudicate con i vostri occhi leggendo in prima battuta l’intero e completo articolo dell’Arbeiderbladet, riferito correttamente da Trotskij durante la tredicesima sessione, e dopo invece analizzate il pezzo riportato scorrettamente e in modo mutilato dall’avvocato di Trotskij, Albert Goldman, alla sesta sessione (con contradditorio, possibili obiezioni, ecc.) della commissione Dewey. Partiamo dal testo numero uno dell’Arbeiderbladet, quello riportato esattamente da Trotskij durante la tredicesima sessione e già esposto in precedenza. “Pjatakov insistette nella sua confessione sul fatto che egli arrivò con un aereo in Norvegia e atterrò all’aeroporto di Kjeller nel dicembre del 1935. Il Commissariato russo agli affari esteri ha intrapreso un’indagine intesa a confermarlo. Le autorità aeroportuali di Kjeller hanno categoricamente escluso che alcun aereo straniero sia atterrato nel dicembre del 1935 mentre Konrad Knudsen, che ospitava Trotskij e membro dello Storting” (il parlamento norvegese) “ha rilasciato una dichiarazione per cui Trotskij non aveva ricevuto nessuna visita durante quel periodo”. “Un rappresentante dell’Arbeiderbladet ha fatto un’altra ricerca presso l’aeroporto di Kjeller, e il suo direttore Gulliksen ha confermato per telefono che nessun aereo straniero è atterrato a Kjeller nel dicembre del 1935. Durante questo mese solo un aereo è atterrato qui, e fu un aereo norvegese che arrivava da Linköping. Ma questo aereo non conteneva passeggeri. Il direttore Gulliksen ha esaminato il registro giornaliero prima di fornirci questa dichiarazione, e rispondendo alla nostra domanda aggiunse che è assolutamente fuori questione per alcun aereo di atterrare senza essere osservato, visto che durante la notte una guardia militare sorveglia l’aeroporto”.
Il nostro giornalista chiese al direttore Gulliksen: “quando fu l’ultima volta, prima del dicembre del 1935, che un aeroplano straniero è atterrato a Kjeller?”
“Il 19 settembre. Era un aereo inglese, SACSF, da Copenaghen. Era pilotato da un pilota inglese, il signor Robertson, con il quale sono in buoni rapporti”.
“E dopo il dicembre del 1935, quando il primo aereo straniero atterrò a Kjeller?”
“Il primo di maggio del 1936”.
“In altre parole, in accordo con le registrazioni tenute all’aeroporto, questo stabilisce che nessun aereo straniero è atterrato a Kjeller nell’intervallo tra il 19 settembre del 1935 e il primo maggio del 1936?”
“Sì”.
Bene, ora leggiamo assieme il “testo numero due”, quello invece riportato in modo falso e mutilato da Goldman durante la sesta sessione della commissione Dewey.
A un certo punto della sesta sessione Goldman, l’avvocato difensore di Trotskij, dichiarò: “C’è un articolo sull’Arbeiderbladet di Oslo del 29 gennaio del 1937, dove il direttore dell’aeroporto, Direttore Gulliksen, dice “Nessun aereo straniero a Kjeller”. Leggerò dall’Arbeiderbladet come segue:
“Il direttore Gulliksen ha esaminato il registro doganale, che è tenuto giornalmente, prima di rendere questa informazione, e in risposta alle nostre domande ha aggiunto che non c’è dubbio che nessun aereo è potuto atterrare a Kjeller senza essere osservato”.
Il nostro giornalista chiese al direttore Gulliksen: “Quando fu l’ultima volta, prima del dicembre del 1935, che un aeroplano straniero è atterrato a Kjeller?”
“Il 19 settembre”.
“E dopo il dicembre del 1935, quando un aereo straniero atterrò a Kjeller per la prima volta?”
“Il primo di maggio del 1936”.
“In altre parole, in accordo con le registrazioni tenute all’aeroporto, questo stabilisce che nessun aereo straniero è atterrato a Kjeller nell’intervallo tra il 19 settembre del 1935 e il primo maggio del 1936?”
“Sì”.
Tralasciando alcune diversità marginali (“registro doganale” contro “registro giornaliero”, ecc.), quale risulta la differenza principale tra i due testi, giudici-lettori? Sì, è proprio quella: Goldman (e Trotskij, il suo mandante) non citò la parte dell’articolo riguardante “Linköping” e il “solo aereo” che atterrò a Kjeller, “nel dicembre del 1935”. L’articolo dell’Arbeiderbladet era lo stesso, nei due casi in esame; Goldman aveva in mano lo stesso articolo, poi riportato correttamente da Trotskij durante la tredicesima sessione, ma Goldman e Trotskij scelsero volutamente, coscientemente e in modo fraudolento di far sparire il pezzo dell’articolo riguardante “Linköping” e il “solo aereo” del “dicembre del 1935”. Erano appena tre righe, quelle non citate da Goldman durante la sesta sessione della commissione Dewey. Erano tre righe che Goldman e Trotskij non potevano non aver letto, visto che furono loro stessi a portare la traduzione dell’articolo dell’Arbeiderbladet davanti alla commissione Dewey. Erano appena tre righe la cui citazione, sul piano meramente tecnico, non portava via tempo prezioso a Goldman, né arrecavano fastidio e fatica mentale all’avvocato difensore di Trotskij: solo pochi secondi in più di lettura, al massimo. Erano appena tre righe che in ogni caso costituivano il vero incipit, il vero inizio dell’articolo dell’Arbeiderbladet. Erano appena tre righe che portavano con sé alcune informazioni importanti, almeno rispetto al volo di Pjatakov. Erano appena tre righe che riguardavano direttamente proprio il volo di Pjatakov, quindi perfettamente in tema. Eppure (fatto sicuro, indiscutibile) tali “tre righe” vennero coscientemente censurate e tagliate da Goldman e dal suo assistito/mandante Trotskij, durante la sesta sessione. Il perché? I giudici-lettori sicuramente avranno già saputo dare la risposta per conto loro: quelle “tre righe” contenevano troppe informazioni contro le tesi di Trotskij, contro le tesi negazioniste del volo di Pjatakov. Linköping e la città svedese Linköping, l’unico aereo atterrato a Kjeller “nel dicembre 1935”: troppe informazioni potenzialmente pericolose, per Trotskij e Goldman. Meglio tagliare. Meglio censurare. Meglio evitare la citazione. Meglio mentire in modo abile ed elegante, tagliando un punto assai pericoloso (per Trotskij e la tesi negazionista del volo di Pjatakov) delle dichiarazioni di Gulliksen.