SECONDA EDIZIONE PREMIO LETTERARIO “L’ALBERO DI ROSE” – SEZIONE POESIA INEDITA A TEMA LIBERO.
PRIMO CLASSIFICATO:
FIORE CONTROVENTO
Sei nel silenzio fertile di questa fiamma intensa e schiva,
fragranza di pane caldo, arance e rosmarino nel mio petto,
il fremito sottile del tuo fiore che germoglia controvento;
in grembo il solco profondo del tuo pensare a largo raggio.
Appollaiato in cima ai pali di una porta, ai margini del campo
guardi ancora quei fiocchi di cielo non addomesticati
e ti si scioglie il fiato d’intatta meraviglia,
sì che anche alle finestre s’è appannato il vetro attonito.
Condivido il tuo amore per le asperità ribelli delle forme
contro la perfezione geometrica degli altrui cerchi
Ma quell’oscuro bisogno che abbiamo delle stelle,
quello scintillio dolceamaro che ci reca la scoperta della pioggia,
non ha rivali in altri amori, o glorie, o inutili difese ed armamenti
quello è il senso della vita e del coraggio, del desiderio e della pelle
è la libertà assoluta che tu da sempre conosci più d’ogni altro
e da sempre porti con te, schiudendo alla resa le tue dita
il corpo nel dolce abbandono di un amore infinito e vivo,
il cielo aperto oltre la Baia,
mare,
e niente che tu non sappia.
Alexandra Mc Millan
SECONDO CLASSIFICATO:
FRAMMENTI PER SALLY
Oltre le finestre della casa non c’è nulla.
Solo bianco dipinto su se stesso.
Qualcuno lentamente scompare. Resto
in silenzio. Oltre il grigio vetro smeriglio
il lembo di una camicia a quadri. Molti
pensieri sparsi nell’aria come lucciole.
Cielo di tanti palazzi. Nello specchio
un uomo curvo con il cappello in testa.
Pare gobbo. Cammina a lunghi passi,
sempre guardando a terra. Il pollice
infilato nella cintura, con l’altra mano
tiene sottobraccio il bastone da passeggio.
Mi pervade una dolcezza senza fine.
Le stelle si stanno allineando, finché
musica le scompone. Una donna nuda
porta l’anfora piena di latte.
Lucio Mayoor Tosi
TERZO CLASSIFICATO:
MARTE DENTRO
Ho ingoiato Marte, da bambina.
Il Dio della guerra
ha banchettato tra i miei sogni prematuri.
Forchetta tra i capelli,
calice sull’ innocente epidermide,
dove i pori trasudavano ancora latte materno.
Ad armi sguainate, Marte,
a metà tra ragione e cuore
ha duellato dentro di me.
Un duello adolescente, poi maturo
fino alle rughe di oggi
sui confini delle labbra,
al contorno occhi.
Marte si è nascosto tra le narici,
respira con me
sente le mie voci
mi accusa di aver frugato nel suo banchetto
i rimasugli del tempo da vivere.
Mi accusa di scappare dalla vita umana
perché quella divina è là,
accanto a lui.
Ero donna
ma con la barba da uomo.
Sono donna.
Con i muscoli.
Con i colletti a punta.
I bottoni a destra.
Le mani giganti, ruvide.
Le scarpe senza tacco.
Marte è felice dentro di me.
Filomena di Rubbo
MENZIONE DI MERITO:
SOTTO TIRO
(dedicato alle vittime della strada)
Oltre…quel velo di cielo che si dirama a ventaglio su corpi ignari
d’asfalto ed impeti inquieti di vita, cade sul mondo in silenzio,
quando la volontà umana si reinventa e riproduce fallata!
…sfida
…trasgressione
…ossessione e capovolgimento
…La fine in un istante e l’oltre in più respiri…
STRADA come soluzione di fuga, come regime sterile di chance
…prigione e libertà…ritrovo o ribellione…
…percorrere
…calpestare
…consumare…e nella rimozione violenta della realtà, annegare nel
catrame, scegliendo inconsapevolmente di NON ESSERE PIU’…
La bestialità del destino colleziona instancabilmente nuove vittime
fresche di giornata, da esporre al petto come trofei di vittoria, prede
cicliche designate da una macabra roulette a rotazione continua.
Per altra STRADA…guadagnare la vita
Per altra vita…perdere la STRADA o riguadagnarla ad libitum,
nella centuplicazione ininterrotta e vulcanica di un aldilà, in cui
confluiscono a specchio tutte le STRADE…e il viaggio continua
per una STRADA…altra!
Barbara Amodio
VERNISSAGE
Ti aspetto qui, dove mi spinge il giorno,
in un luogo che esiste e non esiste,
come un sogno, una lacrima. Ti aspetto
con le lune d’arancia tra le mani
e un sorso di parole. Non tardare.
L’ultima sabbia morde la clessidra
che canta alla sua sera, il melograno
sparge il suo sangue sulla terra bruna.
I fiori del ciliegio sono bianche
vele di cielo.
Vieni. Ci diremo
del sussurro vermiglio delle foglie
appena nate, del tremore antico
dell’erba rispuntata sopra i muri.
Così la visitiamo questa vita,
i quadri in luce ed ombra, un vernissage
di sogni, di pensieri, il luminoso
incarnarsi dei giorni. E poi lasciamo
sopra gli affreschi e i pallidi acquerelli
lo sgorbio d’una firma.
Qui, al paese,
le ragazze profumano di Dio
quando la sera ha nenie di preghiere.
Sulle terrazze delle case i fuochi
dei gerani assolati. Vieni presto,
ho voglia di percorrere i ricordi
per sentire il mirtillo e l’agrifoglio
entrarmi nel respiro. Adesso è tempo
di tornare al silenzio dei vigneti
dove il tralcio s’innerva e abbraccia il cielo.
Giovanni Caso
VIBORG 1890
Risuona
al termine del calpestio
tintinnante di stress,
fatidica domanda di monito
verso le rondini mature.
Curioso quesito sul futuro,
inanellamento per seguirne le tracce,
Lascito di Mortensen all’umanità
Migreranno
È la loro ora, in stormo o solitarie
partiranno, verso l’ignoto.
Dalle loro ali blu,
e la mente piena di annacquati concetti,
dalle loro passate esperienze
dalle compiante insufficienze
han tratto insegnamenti.
Ora
alla prova del volo,
quando il gruppo si disgrega,
sta alle spalle e ognuno resta solo
diventan grandi. Scrutano i pilastri
scogli innocui dinanzi a loro.
Dietro
il verde, il grigio cielo, il futuro.
In Danimarca o in un magazzino
con le teste al vento
e i ricordi in grembo
del loro periodo più sereno.
Su un blues di Cash scivolato
e ormai terminato.
Rocco Sapienza
AUTORI SEGNALATI:
LE TRE DEL POMERIGGIO
Ringrazio la solitudine delle tre del pomeriggio,
il caffè e le ali d’ombra
tra le nuvole e la mia finestra,
i rumori lontani e la bambina dei vicini
che non piange.
È richiesto uno sforzo di oggettivazione
una domanda sul senso dell’ agire,
ma siedo inerme, solcata di passaggi
e urla e risa e occhi.
Invasa.
Cristina Polli
L’ANDARE E IL SENSO
Cambia colore l’andare,
mentre attraverso i giorni.
Il cuore instancabile aspetta,
il viaggio è sempre ritorno.
Di giorni in cui germogliano risposte,
di vivide luci risplende il mio amore.
Così a lungo ti chiamo
che anche nel sonno mi rispondi,
nuda, da darti in pasto il cuore.
Oggi o domani,
qui o altrove,
non ha cambi di stagione il mio desiderio.
Fantastico errore divino,
sognato,inestricabile annodarsi di carne
ci eleva ad infinito.
D’altro,poco so dirti.
Se gli addii sono la regola,
per noi,amore,
prego solo le eccezioni
Antonella Sozio
Grazie, amici, insieme a voi mi resterà indelebile il ricordo di Accettura.
Una ragazza legno di rosa
mattino nel mattino attraversa
il garbuglio dei motori.
Strade divisorie.
Ombre posate come carte.
Nissan Ford
e altre meraviglie.
Sole nato a picco quest’oggi
sulle mie scatolette cinesi.
Accettura (MT) 13 ago 2017
Grazie ancora, di cuore, è stata un’esperienza splendida e spero di avere altre occasioni per tornare a trovarvi
Alexandra
L’ha ribloggato su intempestivoviandante's Bloge ha commentato:
Grazie all’Associazione “La presenza di Erato” e al Premio L’Albero di Rose doi Accettura (Matera)