Dio in fasce
E così, Dio scomparso, che voglio averti.
Piccolo cembalo di farina per il neonato.
Brezza e materia unite nell’espressione esatta
per amor della carne che non sa il tuo nome.
E così, forma breve d’inafferrabile rumore,
Dio in fasce, Cristo minuscolo ed eterno,
mille volte ripetuto, morto, crocifisso,
dall’impura parola dell’uomo che suda.
Federico Garcia Lorca
Augurio per l’Anno Nuovo all’amata
Alla finestra cariatidi.
E nelle case tacchi.
Ali
a reazione
di alberi
sfondano i soffitti!
Che meraviglie ci si profetizzano?
Quale nuova sciarada
in questa purità di conifere,
in questi globi fiammanti?
Oh, la ragazza col mandolino!
Inebriando e rimbrottando,
divampa come un mandarino
la buccia del ciuffo rossiccio.
Prende a ruzzare come una scolata,
rosicchia gli aghi dell’albero…
Che vorrà,
da che cosa sarà punta
nell’anno successivo?
Buffoneggia, si fa timida.
Alle finestre una nera neve.
E la portiera in bianco
come un uomo selenico.
«Spegni dunque! Spegni!»
L’amore è sempre
vigilia.
Ha in sé
l’Anno Nuovo
dell’anima.
E l’irruenza dell’albero
è come una donna nel buio –
tutta nel futuro, tutta perle
con gli aghi sulle labbra!
Andrej Andreevič Voznesenskij