Spiccioli criminali di Giuseppina Amodei è, insieme, romanzo e metaromanzo, narrazione surreale e giallo, analisi della realtà in atto e considerazione sull’uso della giustizia che in questi ultimi anni sta complicando la vita sociale dell’intera Italia. Ma non è soltanto per i temi affrontati che queste pagine si impongono, soprattutto per la velocità della scrittura, per come scene e situazioni sanno incastrarsi e illuminarsi a vicenda creando un alone di stupore e la giusta dose di curiosità che spinge ad andare avanti per vedere come i fatti si svolgono e si dipanano. Molto efficaci le caratterizzazioni dei protagonisti, molto attuali gli inserti che riguardano la presenza del Computer che troneggia e spadroneggia fino a quando non va fuori uso affidando dunque alle persone il ruolo che stava svolgendo. Macchina e uomo si scambiano i ruoli e non si divincolano dagli assunti fino a che le soluzioni del racconto non si avviano verso spiragli la cui invenzione ha la magia delle grandi trovate però risolte con maestria strutturale e con esiti poetici oltre che filosoficamente inoppugnabili. Si avverte che la Amodei ha la mano felice nel delineare gli avvenimenti che, partendo da un ambiente rurale, forse calabrese, si trasferiscono a Parigi con rocambolesche svolte inimmaginabili, ma che contengono verità assolute. Esistono centinaia e centinaia di romanzi che hanno per protagonista o un quadro o un pittore e questo libro va ad arricchire la biblioteca che meriterebbe un ampio studio per come sa aprire frontiere sconosciute sul rapporto tra vero e falso, sull’identità e sul rispetto delle leggi e degli affetti. Libro coinvolgente, a tratti esilarante, sempre ritmato su cadenze che sanno evidenziare il meglio di una narratrice che al di là degli schemi e delle tradizioni sa spingersi in territori inediti raffigurando motivi che si imprimono nel lettore a caratteri indelebili.
Dante Maffìa
Giuseppina Amodei è passata a miglior vita alle 8,03 del primo maggio 2015