La sfera è dio e il diavolo a un tempo.
Unico esempio di simbiosi. O è caso
che spegne altro caso in eventi bugiardi.
Arreso al condominio degli spalti
anch’io mi esalto e grido la mia gioia.
O incasso la sconfitta. Tornando però a casa
volgo lo sguardo ai cartelloni e penso
che la città adesso odora di insetti morti
e di carogne di cani. A volte invece
è un campo fiorito di ciclamini,
una bufera di limoni.
Dante Maffia
*
E’ l’ora che s’infiamma
il sacro dentro l’ultima accensione
fuoco dell’aquila divina
nel volo inesauribile del cielo.
E scema lentamente il suo fulgore
si placa la tempesta
e resta nella quiete l’armonia
qui del comune assieme.
Terrestrità cosciente della vita.
Ci lascia il testimone il giorno andato
si accende limpidissima la sera
mentre l’etere più alto, il buio blu
ingemma di ghirlande le sirene
e aprendo le finestre siderali
rabbrividisce il vuoto, una ad una.
Soli con noi, sperduti quaggiù…
Eppur di noi sappiamo.
Marco Onofrio
*
Assomiglio più a te
e che questo sia vero
lo dice la tua presenza
sulla tavola da pranzo
dove al posto del piatto
tu ci posi una parola.
Che questa non sia piena
francamente poco importa.
I miei palazzi sono alti
le tue vetrate sempre scure.
Coraggio quindi
mettiamoci le scarpe
e andiamo.
Ti chiedo solo questo:
non seguirmi come al solito
non metterti più a nudo
(è facile pensare che tu sia
la mia coscienza).
E ti raccomando
non svanirmi al primo sciopero del sole.
Siamo entrambi verità
la brevità di chi ha parvenza.
Luciano Nota
Il filo che divide sembra essere lo stesso che unisce la triade di questi splendidi versi. Miracoli del poetare. Complimenti vivissimi ai tre autori.
“La sfera è dio e il diavolo a un tempo.
Unico esempio di simbiosi. O è caso
il sacro dentro l’ultima accensione
fuoco dell’aquila divina
nel volo inesauribile del cielo.
Coraggio quindi
mettiamoci le scarpe
e andiamo”.
Splendide!
GBG
Mi associo ai commenti precedenti. Un carissimo saluto!