«È ancora possibile la poesia? In un mondo nel quale il benessere è assimilabile alla disperazione e l’arte, ormai diventata bene di consumo, ha perso la sua essenza primaria?». Questo chiede Eugenio Montale il 12 dicembre 1975 all’Accademia di Svezia, il giorno in cui riceve il premio Nobel per la Letteratura. Dalla sua stanza Montale vede… Continue Reading
Eugenio Montale: il profilo evanescente accostato alla non memoria, di Michele Rossitti
Non recidere, forbice, quel volto, solo nella memoria che si sfolla, non far del grande suo viso in ascolto la mia nebbia di sempre. Un freddo cala… Duro il colpo svetta. E l’acacia ferita da sé crolla il guscio di cicala nella prima belletta di Novembre. Stamane, durante la rasatura quotidiana della barba, davanti… Continue Reading
Montale legge ” Forse un mattino andando in un’aria di vetro…”
Forse un mattino andando in un’aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto alberi case colli per l’inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto tra gli uomini… Continue Reading
I MAESTRI: Eugenio Montale, scelto da Francesco Cagnetta
Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l’incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
Rispolverare i classici: tre sonetti di William Shakespeare , a cura di Maria Grazia Di Biagio
William Shakespeare nacque a Stratford -upon -Avon nell’ aprile del 1564, da Mary Arden, discendente da un’antica famiglia di possidenti, e John Shakespeare, appartenente alla corporazione dei pellai e guantai di Stratford. Dei primi anni della vita di William, terzogenito di otto figli, si sa molto poco. Appena diciottenne sposò Anne Hathaway, figlia di coltivatori,… Continue Reading
Intervista a Eugenio Montale, Mondadori – 1976, pp 569-572
Mi duole di non saper scrivere qualche pagina sulla mia poesia. Altra volta mi ci son provato, ma con risultati molto dubbi. Un mio vecchio scritto, uscito sul primo numero della “Rassegna d’Italia” del Flora, portava questo titolo: Intenzioni; ma ho dovuto poi convincermi di non essere affatto un poeta intenzionale, un poeta che parte… Continue Reading
I MAESTRI: Giorgio Seferis, scelto da Renato Fiorito; Eugenio Montale, scelto da Marco Saya
ARGONAUTI E un’anima se si vuole conoscere in un’anima rimiri: lo straniero, il nemico, lo vedemmo allo specchio. Erano bravi ragazzi i compagni, non gridavano né di stanchezza, né di sete, né di gelo, erano come gli alberi e le onde che ricevono vento e pioggia ricevono notte e sole senza mutare in… Continue Reading
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