Mariella Mehr – coniugando Celan, Nelly Sachs e Artaud in una prospettiva di riscatto (Notizie dall’esilio), di laica redenzione (La costellazione del lupo) o di lucido delirio (San Colombano e attesa) – rimane strettamente legata, soprattutto nella produzione più recente, al cortocircuito verbale, alla “Wortbildung” (la parola tedesca composta che diventa trampolino di lancio per… Continue Reading
Rafael Alberti: Il marinaio a terra e la nostalgia del mare vissuta da un esule in terraferma, di Michele Rossitti
Partire da una rielaborazione strettamente individuale del modello seicentesco e maturare nel proprio linguaggio la tradizione moderna della poesia iberica, anche popolare con i suoi spunti allusivi e oscuri ha permesso a Rafael Alberti di trasferire nei suoi versi allucinazioni e analogie coraggiose con l’affido delle ragioni profonde del cuore a un linguaggio surreale e… Continue Reading
“Je n’ai plus meme pitié de moi” di Guillaume Apollinaire tradotta da Luciano Nota
Je n’ai plus meme pitié de moi Et ne puis exprimer mon tourment de silence Tous les mots que j’avais à dire se sont changés en étoiles Un Icare tente de s’ élever jusqu’ à chacun de mes yeux Et porteur de soleils je brule au centre de deux nébuleuses Qu’ ai-je fait aux betes théologales… Continue Reading
Rispolverare i classici: tre sonetti di William Shakespeare , a cura di Maria Grazia Di Biagio
William Shakespeare nacque a Stratford -upon -Avon nell’ aprile del 1564, da Mary Arden, discendente da un’antica famiglia di possidenti, e John Shakespeare, appartenente alla corporazione dei pellai e guantai di Stratford. Dei primi anni della vita di William, terzogenito di otto figli, si sa molto poco. Appena diciottenne sposò Anne Hathaway, figlia di coltivatori,… Continue Reading
Tre poesie di Federico Garcìa Lorca più una poesia di Raffaele Carrieri a lui dedicata
EL REGRESO Yo vuelvo por mis alas. Dejadme volver! Quiero morirme siendo amanecer! Quiero morirme siendo ayer! Yo vuelvo por mis alas. Dejadme retornar! quiero morirme siendo manantial. Quiero morirme fuera de la mar. IL RITORNO Io torno con le mie ali. Lasciatemi tornare indietro! voglio morire essendo alba. Voglio morire essendo ieri!… Continue Reading
I MAESTRI: Georg Trakl, scelto da Anna Maria Curci
Verklärter Herbst Gewaltig endet so das Jahr Mit goldnem Wein und Frucht der Gärten. Rund schweigen Wälder wunderbar Und sind des Einsamen Gefährten. Da sagt der Landmann: Es ist gut. Ihr Abendglocken lang und leise Gebt noch zum Ende frohen Mut. Ein Vogelzug grüßt auf der Reise. Es ist der Liebe milde Zeit. Im… Continue Reading
Divagazioni leggendo Celan, di Narda Fattori
La memoria trattiene e cuce con filo inestricabile gli eventi della nostra storia, eventi che per essere ancora presenti e interagenti strutturano significati e come tante piccole mani aprono varchi al nostro sguardo , costruiscono il puzzle della nostra identità. Perdere la memoria è perdere se stessi; lo fa una malattia così infame come l’Alzheimer,… Continue Reading
Georg Trakl e il delirio della terz’ultima stagione, di Michele Rossitti
Avvertire nelle membra un eczema pruriginoso di vermi che contagi e marcisca non solo con la crisi dell’Impero austro ungarico ma soprattutto con l’anima abusata e trascini nell’annientamento volontario di sé anche un quadro storico senza sbandierare la protesta politica è la poesia di Georg Trakl. Sbatte il disfacimento visionario e allucinato di forme sfigurate e… Continue Reading




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