
Henri Bergson, Parigi 1859 – Parigi 1941
Appartenente alla corrente filosofica dello spiritualismo francese, durante gli anni dell’insegnamento liceale Henri Bergson pubblica nel 1883 il saggio su Lucrezio che raccoglie le sue lezioni sul poeta latino, nel 1900 scrive Il riso. Saggio sul significato del comico.
Alcuni punti essenziali della sua filosofia:
La coscienza è un flusso psichico che perdura mutando e muta perdurando. Essa è pertanto una continuità in costante divenire.
Gli stati di coscienza costituiscono un unico flusso, si compenetrano e si fondono reciprocamente, per cui non è possibile scomporli al fine di stabilire la conclusione dell’uno e l’inizio dell’altro. Questo flusso è soggetto ad un incessante sviluppo progressivo: è dunque una creazione sempre nuova ed imprevedibile.
Il Tempo matematico è per definizione misurabile.
Il tempo psicologico è invece durata ricavata dall’analisi del proprio io. Vedasi S. Agostino che divideva tra tempo esterno e tempo interno.
La vita è slancio vitale (élan vital) – filosofia della vita o vitalismo. Sviluppo incessante, variazione senza tregua. Lo slancio vitale è libero, ha la tendenza ad espandersi e procede dal maggior stato di disordine allo stato del maggior ordine (L’evoluzione creatrice).
La filosofia di Bergson ha influenzato largamente la letteratura del primo novecento: Si pensi a Proust: La recherche du temps perdu si basa sulla intuizione che il tempo interiore si è sedimentato in noi e che risorge mediante la memoria involontaria ( vedasi episodio della madeleine).
Joyce: il tempo non è mai lineare ma frastagliato, spezzato, vissuto come esperienza
Pirandello: la vita in Pirandello, opposta alla forma, è il manifestarsi di una libertà originaria in continua lotta con le forme che tendono ad ingabbiarla.
Roberto Taioli