I Canti leopardiani: Alla luna

Alla_luna,_manoscritto_leopardianoLa composizione di questo canto, cade come quella degli altri idilli, nel triennio 1819-1821. Leopardi contempla la luna da quello stesso colle su cui aveva meditato l’Infinito, ma con occhi così pieni di lacrime da intravedere la luce come attraverso le maglie di un velo che gliela fanno sembrare torbida, vacillante, nebbiosa, e tutto intorno a lui appare incerto. Ora il suo stato d’animo è assolutamente diverso, ora si sente tranquillo, sebbene ancora malinconico e infelice, anzi, perfino illuminato e investito da un raggio, sia pur pallido, di speranza. Il ricordo degli eventi passati gli è grato, benché quegli eventi siano in se medesimi dolorosi e benché il presente sia doloroso pur esso, ciò accade soltanto perché egli si trova, e sente di trovarsi nell’età giovanile, ossia in quell’età in cui poco si ricorda e molto si spera.

 

ALLA LUNA

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l’etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l’affanno duri!

Giacomo Leopardi

2 commenti
  1. Idillio sublime che dà inizio a quel dialogo che Giacomo , ancora poco più che adolescente, intraprende con la lucente luna che irradia di candida luce l’oscurità della notte e fa nascere l’ illusione che possa custodire nel suo splendore i segreti degli abissi che sfuggono agli uomini! È nonostante il dolore gli sia compagno ancora come l’anno prima e , come allora le lacrime rendano nebulosa la luce della luna , incomincia a prender forma nel ” giovane favoloso” la poetica della rimembranze che attutira’ il suo dolore trasportandolo in una dimensione vaga e indefinita e , quando si trasformerà in ricordo , sarà ” dolce per se”! È il suo dialogo con la luna continuerà ad accompagnarlo nelle notti buie , illuminando con spiragli di luce le sue domande senza risposta fino al tramonto suo e della luna che contemplera’ e canterà , quando gli apparirà per l’ultima volta… sulle pendici del Vesuvio !

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