Lo specchio di Leonardo , ultimo scritto di Ivano Mugnaini, ha la vivacità e la forza di un torrente in piena che man mano scava rive più larghe per distendersi con maggiore quiete e concedersi riflessioni più profonde e meno ottimistiche. Il romanzo , storicamente ben collocato, ci restituisce un Leonardo inquieto malgrado il successo; un Leonardo che aspira alla conoscenza pura dei moti del creato e del suo fine. Mancandogli questa certezza, sente che ogni sua opera è incompiuta e che non ha molta scelta: vive di commesse malgrado il suo genio ammesso in ogni corte. Irrequieto, passa dall’ingegneristica alla pittura , all’anatomia operata sui cadaveri, operazione in grado di farlo accusare di eresia: non riesce a trovare requie. Per caso incontra un copista che gli assomiglia come un sosia e viene fulminato dall’idea di scambiare l’identità per conquistare la libertà di cercare e scavare nei meandri se stesso e negli altri uomini per denudare il mistero che avvolge le creature e se stesso, il senso della vita, il senso della morte, la duplicità del bene e del male, …
“ Ho pensato al contrasto tra i suoi veri desideri e ciò che era costretto a realizzare in qualità di persona soggetta alle ambizioni dei potenti del suo tempo, signori, notabili, politicanti e ricchi mecenati. Non ultimo, ho pensato al contrasto tra il bianco e il nero, il buio e la luce, il bene e la malvagità che anche Leonardo, come ogni altro uomo, ospitava dentro di sé: il lato in ombra, i chiaroscuri e i contrasti più laceranti forzatamente nascosti per motivi di opportunità e per mantenere vivo il suo prestigio.” , scrive l’autore.
La sua idea non può essere rifiutata dal copista che assumerà l’identità di Leonardo. Tutti noi conosciamo l’autoritratto di genio da Vinci, con i lunghi capelli radi e forse ci hanno detto che il Cristo del Cenacolo è anch’esso un autoritratto; tuttavia è potentissima, nel libro , la scena in cui a ciocca a ciocca si rade come se si spogliasse del suo passato e delle sue opere. Tutta questa prima parte è scritta con grande incisività , con una scrittura incalzante come se la decisione presa non permettesse riflessioni e rallentamenti. Dovrebbe cominciare una nuova vita per Leonardo, una vita che non trova e che spera di sporcare la sua immagine confessando un misfatto giovanile a Manrico, il copista. Pur avendo nel pensiero le mete da raggiungere, esse restano lontane, vuote. L’artista si incupisce, torna ai lavori anatomici, cerca invano il nocciolo del mistero. Ma qualcosa non ci è stato detto: in un stanzino della casa, appoggiato su un tappeto e coperto da un telo c è il ritratto incompiuto che lo rivela: la Gioconda. Là trova una notte Manrico che seppur grezzamente ha osato compiere il lavoro come lui non era riuscito. Dunque anche l’amore lo sfugge, beffardo. La sua ricerca del bene e del male, del naturale e del trascendente, del meccanismo e del mistero, è diventata fasulla. Tornerà ad essere Leonardo da Vinci, il genio. Manrico si vendica denunciandolo come eretico per le anatomie. A Leonardo non resta che rifugiarsi in Francia. La seconda parte del libro, che comunque non è diviso neppure in capitoli forse proprio per dimostrare l’unicità del protagonista e della sua inesausta irrequietudine , scorre più lentamente, le pagine introspettive sono più numerose . Lo specchio di Leonardo non è certamente il copista, né lo sono gli specchi ustori che raccogliendo la luce si facevano morte e contemporaneamente creatori di forme. Lo specchio è il riflesso della sua turbolenza intellettuale e delle sue contraddizioni. Decisamente lo scrittore ha saputo scavare nell’animo di questo genio dandogli corpo, animo e coraggio, tenendosi tuttavia saldo ai fatti biografici. La lettura scorre veloce e il lettore sente vibrare in sé le stesse domande e aspetta le risposte come un assetato l’acqua. Vanamente.
Narda Fattori
Ivano Mugnaini è autore di romanzi, racconti, poesia e note critiche. Collabora con riviste ed editori. Cura il blog letterario “DEDALUS”, www.ivanomugnainidedalus.wordpress.com e il sito www.ivanomugnaini.it. Ha curato la rubrica “Panorami congeniali” sul sito della Bompiani. Ha ricevuto premi e segnalazioni in concorsi di poesia e narrativa tra cui: “Eugenio Montale” – Sez. Inediti; “Lerici-Pea”; “Camaiore” – Sez. opere prime; “Arturo Loria”; “Nuove Lettere”; “D. Rea”. Ha pubblicato la raccolta di racconti L’ALGEBRA DELLA VITA, i romanzi IL MIELE DEI SERVI e LIMBO MINORE e i libri di poesie INADEGUATO ALL’ETERNO e IL TEMPO SALVATO. Il suo racconto DESAPARECIDOS è stato pubblicato da Marsilio e il suo romanzo breve UN’ALBA da Marcos Y Marcos. Di recente pubblicazione i romanzi IL SANGUE DEI SOGNI e LO SPECCHIO DI LEONARDO.