“Le scale”, poesia di Luciano Nota, dalla raccolta inedita ” Per farmi sentire”.

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Le scale
questi ansanti tabernacoli bianchi
marmi sui quali gli umani
pavimentano l’anima.
Scale fatte d’aria
dove non ruotano i venti.
Scale adorne
che separano i ferrati dai lenti.
Scale in stile gotico, apostolico
che non portano a Dio
nè alla sacralità dell’Essere.
Scale intime, abissali
sotto boschi
dove urlano i corvi.
Le scale
questi penosi tabernacoli bianchi
dalle antiche radici di ferro
che non danno colore
non spargono odore
a chi stringe più in alto lo scettro.

6 commenti
  1. Avatar di Antonella Iacoli

    suggestiva ma non lirica, trovo che abbia un retrogusto molto interessante e che le scale in questione siano ipertecnologiche, avveniristiche.

  2. Avatar di fabiolacovara

    Ammiro la prima parte della poesia ma il resto non è al livello delle altre liriche di Nota, il quale continua a volersi rinchiudere sempre più a riccio in un suo personale ermetismo fatto di combinazioni di parole anche sonoramente impeccabili ma che a volte rasentano il “nonsense”.

  3. Avatar di Maria Grazia Di Biagio

    A me è parso di leggere chiaramente versi di denuncia sulle ambizioni umane purtroppo crescenti, che non portano da nessuna parte.
    Una lirica giustamente fredda, obiettiva, lapidaria, per farci riflettere e magari scendere di qualche gradino.

  4. Avatar di alberto accorsi

    Ansanti tabernacoli bianchi evoca una sorta di mistica “lotta conl’Angelo”
    Ci leggo l’invito a un percorso faticoso ma suggestivo al quali siamo tutti costretti

  5. Avatar di luigi paraboschi

    il ripetuto richiamo ai ” tabernacoli bianchi ” accende una spia in quel lettore che non si accontenta di una pura semplice sonorità musicale, ma lo induce a domandarsi attorno al bisogno di ascesi in questa poesia di Nota ed anche di una ricerca tesa verso chi ” stringe più in alto lo scettro.”

  6. Avatar di leopoldo2013

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