Il treno, la novità progressista di fine Ottocento, aveva ispirato al giovane Carducci l’Inno a Satana, pubblicato nel 1865, dove era esaltato come simbolo stesso del progresso e della modernità: Un bello e orribile mostro si sferra, corre gli oceani, corre la terra: corusco e fùmido come i vulcani, i monti supera, divora i piani;… Continue Reading
“La mia sera” di Giovanni Pascoli
Il giorno lampi e tuoni e tempesta; la sera, il cielo sereno, le stelle e il gracidio breve delle ranelle. Sempre al dolore succede la quiete, sempre da un male nasce un bene: finché non venga la sera, che è l’ultima. Ci sembrerà, allora, di ridiventare bambini: risentiamo la madre accanto alla cuna che dondola,… Continue Reading
“La ferita del possibile” di Sabino Caronia, letto da Marco Onofrio
Come la critica letteraria autentica non è citazionismo ma dialogo profondo con i testi, così, allo stesso modo, la poesia non può risolversi nella dimensione intertestuale dei calchi, degli echi, delle riscritture, perché altrimenti sarebbe soltanto “letteratura”. Perciò qui, parlando del suo nuovo libro di poesia (La ferita del possibile, Soveria Mannelli, Iride Rubettino, 2016,… Continue Reading
Tre poesie di Giovanni Pascoli da Myricae
Dedicata alla memoria del padre, Myricae trae spunto da un verso dell’egloga IV di Virgilio e allude discretamente al tono tra elegiaco e agreste delle liriche stesse. Temi ricorrenti sono il ricordo doloroso delle tragedie che hanno colpito la famiglia del poeta, il continuo richiamo alla morte, sentita come distacco angoscioso dalla serenità della vita,… Continue Reading
Da una pianta di “Myricae” è spuntato il ‘900, di Paolo Ruffilli
Sono passati poco più di 120 anni dalla pubblicazione di Myricae, la prima raccolta di Giovanni Pascoli, che vide la luce nel 1891 e fu poi rimpolpata a più riprese, nel 1892, nel 1894, 1897 e fino al 1911, passando da ventidue liriche alla bellezza di centocinquantadue, per giungere infine alle attuali centocinquantasei. Parallelamente all’incremento… Continue Reading
Due poesie di Giovanni Pascoli; Lettera aperta al Comune di Matera: perchè “nascondere” il busto di Pascoli? di Giovanni Caserta
La domenica dell’ulivo Hanno compiuto in questo dì gli uccelli il nido (oggi è la festa dell’ulivo) di foglie secche, radiche, fuscelli; quel sul cipresso, questo su l’alloro, al bosco, lungo il chioccolo d’un rivo, nell’ombra mossa d’un tremolìo d’oro. E covano sul musco e sul lichene fissando muti il cielo cristallino, con improvvisi palpiti,… Continue Reading
La poesia di Giovanni Pascoli, letta da Marco Onofrio
Giovanni Pascoli è una delle “tre corone” della poesia italiana di fine ‘800. Enrico Thovez, in un celebre saggio del 1910 (“Il pastore, il gregge e la zampogna”) identifica nel “pastore” Carducci, nel “gregge” Pascoli, nella “zampogna” D’Annunzio. Pascoli è un poeta non decontestualizzabile da un’atmosfera fin de siècle: leggendolo si percepisce che il ‘900… Continue Reading
Giovanni Caserta, La città di Matera negli anni del Pascoli – preside professori alunni del Regio Ginnasio-Liceo “Duni” (1882-1884), Osanna Edizioni – 2012, letto da Dante Maffia
Soltanto uno studioso del calibro di Giovanni Caserta, profondo conoscitore della storia e della letteratura della Lucania e di autori come Collodi, Pavese, Manzoni, Dante, Isabella Morra, Ariosto, Carlo Levi, poteva darci, con assoluta verità scientifica, lo spaccato di un’epoca, seppure breve, che vide a Matera la presenza di Giovanni Pascoli come professore del Liceo… Continue Reading
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