Nel campo della scultura come della pittura, l’avvento del Neoespressionismo negli anni 80 vide un ritorno alla ribalta di artisti della vecchia generazione. Louise Bourgeois è una di loro. Nata nel 1911 a Parigi, si formò con Fernand Léger (1881-1955) negli anni 30 e cominciò a frequentare la scena internazionale nell’immediato dopoguerra. Ormai una veterana negli anni 50, nel 1966 potè permettersi un “ritorno” quando le sue opere furono al centro di una mostra a New York dedicata alla Eccentric Abstraction. La definizione si addiceva alla sua immaginazione impregnata di Surrealismo ed era ancora pertinente negli anni 80, quando Bourgeois fu riscoperta e le sue opere furono riproposte come opere neoespressioniste.
Il contrasto tra le mani delicate e il blocco massiccio ricorda l’arte dello scultore ceco Miroslaw Balka (n. 1958). Anche se di mezzo secolo più giovane di Bourgeois, Balka viene da una scuola analogamente tradizionalista che lo differenzia da altri neoespressionisti come Julian Schanabel (n. 1951). In opere Alba (1955) Balka ha sfruttato la sua formazione specifica nella realizzazione di opere in pietra monumentali per ottenere un effetto ironico.
Louise bourgeois, ” Decontractée, 1990” in “Arte contemporanea” di Michael Kerrigan, Logos Editore, 2006



