Tre poesie di Ewa Lipska da “Il lettore di impronte digitali”, Donzelli Editore – 2017, nota di Gino Rago

Anche da questo libro di Ewa Lipska (Cracovia) emerge un tratto comune ad altre voci poetiche provenienti dalla stessa terra di Polonia, in particolare, la vena ironica, quasi sentenziosa che si avverte ad esempio nella poesia di Wisława Szymborska, con cui l’autrice ebbe fra l’altro un lungo rapporto d’amicizia e di complicità poetica. A qualcuno… Continue Reading


Tadeusz Różewicz presentato da Paolo Statuti. Una poesia del grande poeta polacco commentata da Giorgio Linguaglossa

Poeta, drammaturgo, novelliere e saggista, Tadeusz Różewicz  – da qualcuno definito “specchio e sismografo della realtà contemporanea” – è senza dubbio il più illustre scrittore polacco della generazione cui la guerra tolse la prima giovinezza. E’ nato il 9 ottobre 1921 a Radomsko. Durante il periodo dell’occupazione si mantenne dando lezioni private e lavorando saltuariamente come operaio… Continue Reading


Una poesia di Tadeusz Różewicz: La caduta ovvero elementi verticali e orizzontali nella vita dell’uomo contemporaneo con un appunto critico di Giorgio Linguaglossa

Tadeusz Różewicz (1921-2014)  nasce a Radomsko nel 1921 sulla linea ferroviaria Varsavia-Vienna, città all’epoca di 20.000 abitanti, città di provincia. Nel novembre del 1944 il fratello Janusz, capo partigiano, viene fucilato dai nazisti, evento che avrà grande influenza sulle scelte di poetica di Tadeusz. Nel 1947 esce Niepokój (Inquietudine) che viene accolto con giudizi lusinghieri dai maggiori poeti delle… Continue Reading


Poesie di Jakub Zonszajn, a cura di Paolo Statuti

Jakub Zonszajn, poeta, prosatore, saggista e drammaturgo polacco di origine ebrea, nacque a Łuków il 10 gennaio 1914 e morì a Varsavia il 7 febbraio 1972. Scrisse prevalentemente in lingua yiddish. Ricevette un’educazione tradizionale nella sua città, prima di trasferirsi con la famiglia a Varsavia nel 1930, dove frequentò la celebre Unione dei Letterati e… Continue Reading


Ewa Lipska poesie da “Il lettore di impronte digitali” Donzelli, 2017, a cura di Marina Ciccarini, commento di Giorgio Linguaglossa

L’estraneazione è la categoria base attorno alla quale Ewa Lipska costruisce la sua poesia. Il verso spezzato e interrotto, segnato dal punto e dall’a-capo è nelle mani abilissime della poetessa polacca uno strumento chirurgico atto ad introdurre nei testi le domande a cui non seguono mai delle risposte esaustive o che magari sono seguite da… Continue Reading