Salvatore Quasimodo (Modica, 1901 – Napoli, 1968) vinse il Premio Nobel del 1959, destando la rabbia di Giuseppe Ungaretti. Proprio come in Ungaretti, l’ermetismo lascia trasparire il dramma civile ed esistenziale rappresentato dallo sconvolgimento bellico. Trovano spazio nella sua poetica i temi più vari: la lacerazione dovuta all’abbandono delle calde terre del sud , l’impegno… Continue Reading
“Il poeta e il politico” di Salvatore Quasimodo
“Lunga è la notte che non trova mai giorno”: sono parole di Shakespeare nel Macbeth e ci aiutano a determinare una condizione del poeta, al quale in un primo tempo il lettore appare da un’immagine della sua solitudine con volto e gesti del compagno d’infanzia; forse di quello più sensibile, esperto di letture segrete, ma… Continue Reading
Ungaretti contro Quasimodo. La missiva pubblicata nel volume ‘Giuseppe Ungaretti – Jean Lescure. Carteggio (1951-1966)’ edito da Olschki
Salvatore Quasimodo? ”Un pappagallo e un pagliaccio”. Così Giuseppe Ungaretti bollò il poeta siciliano subito dopo la conquista del Premio Nobel, suo rivale diretto nella corsa al prestigioso riconoscimento dell’Accademia Svedese. Il giudizio al vetriolo compare in una lettera privata inedita che l’autore della raccolta ‘Il porto sepolto’ inviò il 4 novembre 1959 all’amico francese… Continue Reading
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