Sei poesie di Gian Luca Ercolani

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Non ho parole da scrivere a sera

Non ho parole da scrivere a sera
quando la notte risveglia i fantasmi
e le stelle si spengono e di veli
piano s’adorna lassù la mia luna.
Non ho sorrisi da spendere ancora
e dalla sponda di un letto disfatto
m’allontano indolente e bestiali
carnali profumi ammorbano l’aria.

 

Nelle brume di un sogno a me caro

Nelle brume di un sogno a me caro
cammino insieme a ombre senza volto.
S’accalcano i ricordi che tiranni
nascondono di te tutto il presente.
Non so se sarai tu il mio riposo,
ma lampi di senno dicono cos’è
quest’indistinto amore che m’avvolge:
il tuo corpo che tutto ancor mi prende,
anche quando nel mio silenzio chiuso
non so dire il bene che ti voglio.

 

Amore folle che le mie follie

Amore folle che le mie follie
bevi come acqua fresca che l’arsura
placa della vita che non dura.

 

Anche se bugia

Anche se bugia
dimmi che mi ami.
Anche se bugia
dimmi che resterai.
Anche se bugia
non negare le mie carezze.
Le menzogne di sempre
– quando giunge l’inverno –
in verità scolorano
e riscaldano il cuore.

 

E scendono le nebbie

E scendono le nebbie
di novembre,
il tuo viso si offusca
come specchio
soffiato di ricordi.
Aspetto che arrivi
il vento freddo del nord,
che il sole risplenda
nel rigido inverno,
quando lo sguardo
fisso all’orizzonte,
mi scalderò al fuoco
di inutili speranze.

 

Poesia dolce amara meretrice

Poesia dolce amara meretrice
ospite dei bordelli della mente
ansimante puttana levantina,
succhi al pensiero solo immondi orgasmi
che partoriscono prole deforme
buona ad esaltare menti accecate
dalla vacua pomposità di un verso.

Gian Luca Ercolani è nato e vive a Perugia. Laureato in Economia e Commercio, è funzionario presso il Comune di Perugia. Ha al suo attivo diversi studi sulla storia rinascimentale anche dal punto di vista della cultura alimentare. Ha pubblicato, per Todaro Editore, Il pane dei Santi (2001) e in collaborazione con Donato Loscalzo, La dieta ermetica (1999).

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