Non c’è dubbio che la poesia di Fabia Ghenzovich, tanto ruvida e affilata nella sua immediatezza espressiva, sia spinta da un’urgenza di dire che frana sulla pagina e si cristallizza in catene di parole, in coacervi di suoni, come se, metabolizzate le asperità delle cose, la scrittura avesse guadagnato un alfabeto per decifrare i meccanismi… Continue Reading
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