Così discesi del cerchio primaio giù nel secondo, che men loco cinghia, e tanto più dolor, che punge a guaio. Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: essamina le colpe ne l’intrata; giudica e manda secondo ch’avvinghia. Dico che quando l’anima mal nata li vien dinanzi, tutta si confessa; e quel conoscitor de le peccata vede qual… Continue Reading
Dante Maffia legge il Canto XIII dell’Inferno di Dante Alighieri
Nessun poeta mai mi ha intimorito e reso quasi impotente alla scrittura se non Dante e mi ha molto consolato apprendere , in tempi recenti, che lo stesso effetto ha prodotto su Osip Mandel’stam che, una volta liberatosi dal timore riverenziale, anzi dallo stordimento, è entrato nella Commedia con una profondità che nessun dantista mai… Continue Reading
“Nel mezzo del cammino verso Roma”. Dante e l’allegoria del Veglio di Creta (Inferno, XIV, vv. 94-120), letta da Marco Onofrio
(…) «In mezzo mar siede un paese guasto», diss’elli allora, «che s’appella Creta, sotto ‘l cui rege fu già ‘l mondo casto. Una montagna v’è che già fu lieta d’acqua e di fronde, che si chiamò Ida; or è diserta come cosa vieta.
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